Archeologia industriale: la chiamano così quando c’è di mezzo un abbandono di una struttura una volta importante e di aiuto a molte persone, a una comunità, oltre che a molti lavoratori. Sembra essere stata chiusa appena ieri questa fabbrica Fiat. In realtà la struttura di Termini Imerese risulta abbandonata da oltre un decennio, ed è come se il tempo si fosse fermato.
Per molti anni lo stabilimento Fiat di Termini Imerese, nella Sicilia occidentale, ha prodotto alcune delle auto più iconiche del marchio italiano. Stupisce come strutture come questa possano rimanere così ben conservate, tanto da far sembrare che la produzione possa riprendere da un momento all’altro, magari con un elettrizzante annuncio a sorpresa.
Questa fabbrica Fiat abbandonata ricorda in qualche modo la concessionaria Ford in Germania, chiusa dagli anni ’80, che ancora oggi contiene, ma dormienti, vari modelli di Ford Sierra, Escort e Orion. Con una simile atmosfera creepy il canale YouTube “Forgotten Buildings” (letteralmente Strutture abbandonate) ha realizzato un fantastico video all’interno di questo stabilimento Fiat a Termini Imerese, vicino a Palermo.
Chiuso nel 2011, è abbandonato da oltre dieci anni, ma conserva ancora tutte le attrezzature al proprio posto. Il video racconta come la fabbrica sia stata pienamente operativa dal 1970 al 2011 e che vi venivano assemblati modelli amatissimi e rimasti nel cuore di molti italiani come la prima generazione della Fiat 500 e della Fiat Panda, oltre alla Fiat 126 e alla Lancia Ypsilon.
Di recente, la Lancia Ypsilon è tornata alla ribalta con la presentazione della nuova generazione trasformata in auto elettrica. L’ultima vettura uscita da questo stabilimento, tra l’altro, è stata proprio una Lancia, nel novembre del 2011. Guardando le immagini, si potrebbe quasi pensare che la fabbrica sia ancora operativa, dato che le strutture sono tutte intatte. Di solito, alla chiusura di uno stabilimento, gli impianti vengono rimossi, ma in questo a Termini Imerese è tutto immobile, quasi spettrale.
La fabbrica impiegava circa 1.800 persone e aveva una capacità produttiva massima annua di 140.000 unità. Prima della chiusura la fabbrica operava al solo 40% della capacità, portando Fiat a chiuderla a causa delle perdite (certamente non per colpa dei lavoratori). Oggi, la fabbrica risulta venduta e non è accessibile. Ha cambiato proprietà diverse volte, l’ultima delle quali è stata acquistata dalla italiana Blutec per produrre auto elettriche. Il progetto, però, non si è concretizzato a causa di una frode di 16 milioni di euro.
Dovrebbe arrivare il tempo dello smantellamento e della demolizione (chissà quando) per la fabbrica, sparendo per sempre dal paesaggio. Una triste fine per una struttura che ha dato lavoro a molte famiglie della Regione e da cui sono usciti autentici gioielli.