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Stellantis: tutto quello che è emerso dall’incontro fra Tavares e i sindacati a Torino

La “soluzione” dell’ibrido di Stellantis passa soprattutto dalla necessità di aumentare i volumi produttivi dello stabilimento di Mirafiori

Carlos Tavares
Carlos Tavares

La giornata di Carlos Tavares, ieri a Torino, era cominciata con la presentazione della gamma completa della nuova Lancia Ypsilon occasione per presentare in anteprima anche la prestazionale versione HF e la Rally 4 destinata al ritorno nei rally. Tuttavia il CEO di Stellantis era atteso a Torino soprattutto per l’incontro pomeridiano con i sindacati, che a Mirafiori chiedevano garanzie e nuove prospettive di rilancio per un luogo storico nel panorama dell’auto Tricolore.

A dire il vero, Carlos Tavares aveva sfruttato l’evento relativo alla nuova gamma della Lancia Ypsilon per lanciare una frecciatina agli esponenti del Governo quando con una certa ironia aveva ammesso che “il governo greco è molto contento del fatto che la nuova Lancia si chiama Ypsilon”. Una nota polemica, anche se velatamente ironica, che non è passata inosservata a chi ha assistito all’evento in presenza e anche in diretta streaming; segno che quegli attriti sorti all’indomani della presentazione dell’Alfa Romeo Milano, poi tramutata in Junior, non risultano ancora del tutto risolti.

In ogni caso il successivo incontro tenuto a Mirafiori ha finito per confermare le indiscrezioni della vigilia. Stellantis, per bocca di Carlos Tavares, ha confermato che lo stabilimento torinese di Mirafiori diverrà ancora di più la naturale casa della Fiat 500. Lungo le linee produttive del sito torinese verrà prodotta infatti anche una nuova variante ibrida, da cominciare a produrre a inizio 2026, strettamente derivata dalla nuova generazione finora proposta nell’esclusiva versione elettrica.

Per Stellantis l’ibrido è la soluzione alle incertezze derivanti dall’evoluzione del mercato dei veicoli elettrici

Stellantis e Carlos Tavares hanno invocato una certa flessibilità produttiva derivante dalle condizioni incerte del mercato che gira attorno all’elettrificazione. La strategia del Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA sembra quindi essere indirizzata a ragionamenti concreti sull’ibrido per rimpolpare i riscontri produttivi e quindi per sostenere l’intera produzione italiana; ciò in accordo con l’obiettivo di raggiungere un milione di veicoli prodotti ogni anno già entro il 2030. La “soluzione” dell’ibrido passa però soprattutto dalla necessità di aumentare i volumi produttivi dello stabilimento di Mirafiori che durante il primo trimestre di quest’anno ha dovuto dimezzare la produzione, facendo anche ricorso agli ammortizzatori sociali per i suoi lavoratori più volte interessati da stop produttivi e turni ridotti.

Fiat 500 Hybrid
Fiat 500 Hybrid

La strategia di Stellantis passa quindi dai modelli ibridi, visto che anche lo stabilimento di Melfi sarà interessato da questo nuovo approccio. Accanto ai modelli che nasceranno sulla nuova piattaforma STLA Medium, arriverà una nuova Jeep alimentata da propulsori ibridi. Si tratterà di una nuova variante ibrida della Jeep Compass che assieme alla nuova 500 ibrida, da produrre appunto a Mirafiori, mira a dare vita “a una produzione aggiuntiva in Italia” come ha ammesso Stellantis in un comunicato diramato dopo l’incontro di ieri. Con la nuova generazione di questi modelli ibridi sarà incrementato pure il carico di lavoro dello stabilimento di Termoli e dei reparti e-DCT e trasmissioni di Mirafiori per i prossimi anni. Tuttavia la necessità numero uno che i sindacati chiedevano a Tavares era quella legata alle maggiori certezze da riservare proprio allo stabilimento di Mirafiori, sebbene per Melfi siano state confermate le cinque nuove elettriche da produrre nel sito in provincia di Potenza a cominciare da una nuova DS attesa già per la primavera del nuovo anno. Novità anche per Cassino dove Tavares ha annunciato la produzione di un nuovo modello, sebbene non ci siano ulteriori notizie riguardo a questo punto.

La nuova 500 ibrida e nuove assunzioni

Il nodo centrale per il rilancio di Mirafiori studiato da Stellantis è rappresentato dalla nuova 500 ibrida. Già nei mesi scorsi i tecnici del Gruppo avevano discusso con i fornitori le possibilità di convertire il progetto della 500 Elettrica in un modello ibrido, ricordando che la city car a batteria era nata con l’intento di rimanere esclusivamente un veicolo elettrico.

Si comprende bene come la revisione di un progetto nato per essere elettrico e destinato a una variante ibrida sia piuttosto complessa, portandosi dietro costi e tempi di sviluppo non indifferenti. Si capisce bene, quindi, che i tempi necessari alla messa in opera della produzione a Mirafiori siano sensati e corretti. Sebbene non sia chiaro quale propulsore sarà adottato dalla prossima Fiat 500 ibrida, la scelta potrebbe ricadere sul 1.2 sovralimentato ibrido a benzina abbinato al cambio automatico e-DCT6 prodotto proprio presso lo stabilimento di Mirafiori; lo stesso blocco già visto sulle nuove Lancia Ypsilon e Jeep Avenger. Secondo il segretario della FIM-CISL, Ferdinando Uliano, le rassicurazioni Stellantis e Tavares rappresentano un primo passo rispetto alle pretese delle sigle sindacali che chiedevano “una vettura di largo consumo necessaria a questo sito produttivo”. Tuttavia fino ai primi mesi del 2026 i valori produttivi del sito di Mirafiori saranno sempre affidati alla Nuova 500 Elettrica e alle produzioni a marchio Maserati, nello specifico legate alle nuove GranTurismo e GranCabrio. “Ora il tutto implica la condivisione di un percorso ancora difficile con notevoli sacrifici per i lavoratori per non parlare delle questioni ancora irrisolte come il rilancio di Maserati e del sito di Modena”, accanto alla necessità di sedersi a un tavolo condiviso col Governo Italiano per giungere a “un’intesa che garantisca un futuro industriale sostenibile all’Italia”, aggiungono per la UILM, Rocco Palombella e Gianluca Ficco.

Stellantis Mirafiori

La nota rilasciata da Stellantis dice inoltre che il piano annunciato per Mirafiori permetterà l’assunzione di una nuova generazione di lavoratori, puntando soprattutto sui giovani. Si tratta anche della prima volta che il Gruppo ragiona sulla possibilità di nuovi ingressi negli stabilimenti e di un atteso ricambio generazionale, perlomeno sulla base dei riscontri che arriveranno dai nuovi approcci produttivi.

A Pomigliano d’Arco la Fiat Panda potrebbe rimanere anche fino al 2029

Decisamente interessante è una novità relativa all’attuale generazione di Fiat Panda prodotta presso lo stabilimento campano di Pomigliano d’Arco. Se inizialmente la Fiat Panda, nota ora come Pandina, sarebbe stata prodotta a Pomigliano d’Arco fino al 2027 ora le tempistiche potrebbero cambiare puntando su qualche anno in più di permanenza sulle linee produttive. L’estensione della produzione potrebbe essere infatti garantita fino al 2029, margine che però va tenuto in considerazione sulla base di quanto accadrà in Europa a livello di nuove normative.

Fiat Pandina
Fiat Pandina

Infine Stellantis ha voluto sottolineare, per bocca ancora di Carlos Tavares, che il Gruppo condivide le ambizioni del Governo Italiano per il raggiungimento di livelli produttivi nell’ordine del milione di veicoli prodotti in Italia già entro il 2030. Ciò in accordo con un “ambiente imprenditoriale favorevole, oggi condizionato dalle incertezze dell’elettrificazione e dalla forte concorrenza con i nuovi operatori del mercato”, ha aggiunto il CEO di Stellantis. In questo modo si proverà a mettere da parte le polemiche col Governo Italiano, emerse in questi ultimi mesi, incrementando di almeno un terzo i valori produttivi rispetto ai dati attuali. Per fare ciò Stellantis chiede al Governo la stabilizzazione degli incentivi e di rivedere i costi dell’energia elettrica, come sottolineato all’uscita dall’incontro ancora da Ferdinando Uliano.

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