Forse persino il ridotto numero di auto elettriche vendute nel nostro Paese è falsato. Infatti, ci sarebbe un dato preoccupante riguardo al parco auto elettriche in Italia e che racconterebbe l’altra faccia dei numeri del nostro mercato. Sappiamo come sia stato finora un sostanziale insuccesso la diffusione delle auto ecologiche nel nostro Paese, una tendenza negativa che si spera possa cambiare con l’arrivo degli incentivi auto del 2024. Ma sono i numeri delle auto elettriche radiate a rappresentare il vero allarme.
Lo rivela un approfondimento di Antonio Sileo che ha discusso di questo tema su Il Foglio, evidenziando come le auto elettriche in Italia “sembrano rimanere sulle strade per un periodo (ben) più breve rispetto alle auto con motore a combustione interna”. Sembra che queste auto abbiano un ciclo di vita molto più corto rispetto alle auto a benzina o diesel. Eppure sappiamo che non differisce di molto la “resistenza” di queste vetture, anche se a batteria invece che motore.
La Fondazione Eni ‘Enrico Mattei’ ha fatto presente questa drammatica situazione dopo aver analizzato diversi dati e contesti. Tutto questo è contenuto in un rapporto intitolato “Gli Italiani non sognano auto elettriche: la difficile decarbonizzazione del parco circolante”. In poche parole, non si tratta della vita “troppo breve” dei veicoli elettrici: stiamo assistendo un aumento esponenziale delle radiazioni delle auto elettriche recenti. Ovvero?
In sostanza, nel biennio 2021-2022, sono state radiate, (in pratica, tolte dalla circolazione nazionale) tante auto elettriche quante ne sono state immatricolate tra il 2006 e il 2018, circa 14.000. Tale aumento non si riscontra nel caso di altre alimentazioni e non è spiegabile con l’età delle vetture misteriosamente molto più breve.
L’età media delle auto elettriche attualmente in circolazione è molto inferiore rispetto a quella del totale delle auto in Italia, che è di 12,5 anni per 40 milioni di auto. Come si spiegano quindi questi numeri? Pare quindi, sempre secondo Sileo, che alcune delle auto immatricolate risultino poi rivendute all’estero. Risultano, dunque, registrate come vendute in Italia, ma poi radiate e vendute in altri mercati. Si pensi, ad esempio, alle numerose radiazioni di auto elettriche provenienti da flotte aziendali che, senza acquirenti italiani, hanno trovato compratori altrove.
I consumatori, però, in generale sanno come con una normalissima Panda (quella che ha un grande successo da tanti anni in Italia) possa davvero “fare la guerra” là fuori, mentre con un’auto equivalente ma elettrica potrebbe rivelarsi un inferno, con i problemi infrastrutturali che ci sono.