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Maserati: divorzio da Stellantis e matrimonio con Ferrari ipotesi plausibili?

La possibilità di guardare a una collaborazione tra Ferrari e Maserati era emersa già a inizio anno, ma non è stata mai discussa ufficialmente

Stellantis Maserati

Le note difficoltà che sta attraversando ormai da qualche mese Maserati introducono la possibilità di guardare a possibili speculazioni e ipotesi possibili per il futuro del Tridente. Tra quelle più consistenti emerse fin qui c’è la possibilità di guardare a un rapporto collaborativo con Ferrari, una ipotesi emersa già a inizio anno e mai discussa ufficialmente né a Modena né a Maranello da dove non sono quindi arrivate mai smentite sull’argomento.

Ricordiamo che oggi Maserati risiede all’interno della importante galassia di marchi di casa Stellantis, Gruppo la cui presidenza è affidata a John Elkann ovvero lo stesso presidente della Ferrari. Potrebbero quindi partire da qui le ipotesi proposte in questi mesi anche in accordo con le quote di cui Exor dispone in Ferrari, 24%, così come in Stellantis, 14,9%; condizioni che sembrano prendere corpo ogni giorno di più, ma che ripetiamo non trovano riscontri ufficiale né dall’una né dall’altra parte.

L’ipotesi relativa a un rapporto collaborativo fra i due importantissimi marchi italiani non sarebbe comunque una reale novità. Una condizione simile era stata ragionata molti anni fa anche da Sergio Marchionne quando era a capo dell’allora FCA. Secondo alcuni, quello che rappresenta un vero e proprio abbandono delle strutture del Maserati Innovation Lab di Modena, con le 400 maestranze spostate dalla torre di via Emilia Ovest verso lo stabilimento di viale Ciro Menotti, potrebbe porsi alla base di un interesse da parte di Ferrari nel voler rilevare Maserati e puntare quindi a un rapporto collaborativo ad alta tecnologia e dalle elevate possibilità.

Le ipotesi relative a un possibile spin-off di Maserati erano state avanzate anche l’anno scorso

Le possibili ipotesi relative a un eventuale spin-off avevano rappresentato una eventualità discussa a inizio 2023 dal CEO di Maserati, Davide Grasso. Lo stesso Grasso aveva infatti ragionato sulla possibilità di guardare a un distacco di Maserati da Stellantis perlomeno guardando a una specifica possibilità; quella di raggiungere un margine operativo del 15% entro marzo di quest’anno e pari al 20% entro la fine del 2030. Margini ipotizzati a marzo 2023, ma difficilmente attuabili alla luce dei risultati attuali e di quelli proposti durante gli anni precedenti.

Ferrari Monza SP1
Foto da profilo Facebook Musei Ferrari

In ogni caso Stellantis potrebbe rivedere tali margini pensando che una cessione di Maserati a Ferrari potrebbe ridurre l’aggravio sui conti del Gruppo. Cedere un marchio e un costruttore che non è in grado di rispettare le performance stabilite potrebbe quindi essere una corretta strategia anche nei confronti degli investitori che avevano puntato sull’apporto di Maserati sui conti del Gruppo.

Va detto poi che non è chiaro, andando verso questa direzione, quale potrebbe essere il beneficio ottenibile da Ferrari in merito a una eventuale acquisizione di Maserati. L’unica nota positiva potrebbe essere rappresentata dalla possibilità di basarsi sulle stesse prerogative per entrambi i marchi, a cominciare dall’essere prodotti di nicchia dai livelli produttivi limitati e dai margini oggettivi elevati. Ci sarebbe poi il fatto di ragionare sulla condivisione delle tecnologie, a cominciare dalla futura piattaforma elettrica di Ferrari.

In passato Maserati e Ferrari hanno già collaborato, a cominciare dalla Quattroporte del 2003 quindi sulla MC12 basata sulla Ferrari Enzo; non manca poi la fornitura di propulsori V8 condivisi fra i due marchi, soprattutto all’epoca di Luca Cordero di Montezemolo.

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