Gli strascichi relativi all’ormai noto scandalo degli airbag Takata sembrano non trovare ancora la via della definitiva conclusione. Dopo l’importante richiamo che ha coinvolto oltre 600.000 Citroën C3 e DS3, la questione sta coinvolgendo anche altri costruttori (come peraltro era accaduto anche in passato) e potrebbe coinvolgerne ancora altri; compresi altri modelli sempre a marchio Citroën.
Pare infatti che secondo le informazioni in possesso di Le Parisien, e rilanciate anche da Reuters, sono almeno 8 milioni i modelli di marchi appartenenti alla galassia di costruttori di casa Stellantis che rischiano di essere richiamati con le relative problematiche che oggi stanno sperimentando i possessori delle già citate Citroën C3 e DS3 dotate di airbag a marchio Takata.
Ulteriori richiami potrebbero coinvolgere le Citroën C4 oltre alle DS4 e DS5 con sistemi di sicurezza Takata
Secondo quanto riportato ancora dal quotidiano parigino Le Parisien, le Citroën C3 e le DS3 non sarebbero gli unici modelli che meritano attenzione in merito alla nota questione degli airbag Takata. La testata francese cita infatti anche le Citroën C4, così come le DS4 e DS5 prodotte ancora fra il 2009 e il 2019 che dovrebbero essere interessate ben presto dal medesimo richiamo.
Secondo quanto riportato pure da Reuters, oltre alle già citate C4, DS4 e DS5, verrebbero coinvolti anche i proprietari di almeno 29.000 Opel di vari modelli. In ogni caso pare che quella che dovrebbe coinvolgere questi altri modelli sarebbe più che altro un’azione preventiva che adotterebbe misure meno restrittive, rispetto a quelle proposte nel caso del richiamo che ha coinvolto 600.000 Citroën C3 e DS3. Questo perché i modelli di airbag Takata installati a bordo di questi specifici modelli pare non siano interessati da possibili guasti, quindi sembra che le vetture indicate possano essere utilizzate senza particolari problemi. Precisiamo quindi che fino ad ora nessuno di questi modelli ha ricevuto segnalazioni di danni o ferite agli occupanti derivanti da problematiche legate all’adozione dei sistemi di sicurezza di casa Takata.
Secondo la testata parigina, a breve i proprietari dei veicoli citati cominceranno a ricevere le lettere allo stesso modo di quanto previsto fin qui per le C3 e DS3 del costruttore francese. Per Stellantis, in ogni caso, non esiste una situazione di emergenza come quella che è stata proposta nel caso delle C3 e DS3 a marchio Citroën. Secondo Stéphane Coquant, che è responsabile dei richiami e della gestione delle crisi in casa Stellantis, si tratta della campagna di richiamo più complessa di sempre. Stellantis ha infatti messo a punto un’unità di crisi di 40 persone o oltre un miliardo di euro per la gestione dei ricambi degli airbag Takata coinvolti.