Parte da oggi un mese di ricorso alla cassa integrazione presso lo stabilimento ex Sevel, oggi Stellantis Europe Atessa, di Atessa in provincia di Chieti. Ciò in accordo con la preoccupante situazione dovuta a un calo produttivo che indirizza verso il ricorso agli ammortizzatori sociali nei confronti di almeno un migliaio di dipendenti del Gruppo. Una condizione di cui risente anche l’indotto, almeno a sentire quanto ammesso dal segretario generale provinciale della FIOM, Alfredo Fegatelli.
Proprio Fegatelli ha infatti ammesso che il calo produttivo che sta vivendo la ex Sevel di casa Stellantis mette in luce tutta una serie di vulnerabilità che stanno avendo effetti deleteri sull’intera catena dei fornitori. L’incertezza, quindi, introduce condizioni che come un domino hanno effetti anche sull’intera filiera che lavora accanto allo stabilimento abruzzese di casa Stellantis.
La cassa integrazione sarà prevista non solo per lo stabilimento Stellantis, ma anche per le aziende dell’indotto
La FIOM, sempre per voce del suo segretario generale provinciale Alfredo Fegatelli, fa sapere che l’avvio della cassa integrazione coinvolge anche i dipendenti della Isringhausen che produce sedili destinati ai furgoni prodotti presso la ex Sevel di Stellantis con sede ad Atessa. Inoltre anche altre aziende della filiera stanno adottando misure utili per arginare la situazione.
La Stellantis di Atessa aveva già annunciato la necessità di ricorrere alla cassa integrazione dal 10 al 23 giugno per almeno 380 dipendenti e 20 impiegati, aggiungendo altre due settimane di cassa integrazione dal 24 giugno fino al 7 luglio per 570 dipendenti e 30 impiegati. Ciò in virtù del calo dei livelli produttivi dei veicoli commerciali prodotti in provincia di Chieti: durante l’adozione della cassa integrazione saranno prodotti 870 furgoni al giorno in luogo dei 1260 previsti in precedenza.
Secondo il segretario generale provinciale della FIOM esiste però un paradosso in questa situazione. Nonostante i volumi produttivi della ex Sevel di casa Stellantis siano in calo, in alcune aree produttive vengono infatti registrati “alti livelli di saturazione quando si opera”, ha aggiunto Fegatelli. In questo modo si provoca uno “stress considerevole per i lavoratori”, ha aggiunto ancora.
C’è una concreta “confusione gestionale” secondo la FIOM
Secondo la FIOM oggi ad Atessa si respira una condizione di “profonda confusione gestionale”. Situazione che condurrebbe i lavoratori di Stellantis e del suo indotto della provincia di Chieti a subire grosse ripercussioni economiche e professionali. Allo stesso modo l’andamento produttivo altalenante conduce i lavoratori della ex Sevel verso un ciclo di lavoro irregolare “con la costante minaccia della cassa integrazione all’orizzonte”, ha aggiunto ancora Alfredo Fegatelli.
Qualcosa che compromette pure la stabilità occupazionale ed economia degli stessi lavoratori, mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale. Secondo la sigla sindacale bisogna quindi applicare una revisione delle strategie produttive e una trasparenza maggiore sulla comunicazione dei volumi previsti, evitando allora ulteriori datti per una gestione che risulti più equilibrata e sostenibile.