Lo stabilimento FCA di Pratola Serra, in provincia di Avellino, è, da tempo, il fulcro della produzione di motori diesel del gruppo. Il calo di vendite registrato dalle auto a gasolio in questi ultimi mesi, legato anche ad una vera e propria campagna mediatica che, indirettamente, va a screditare anche i diesel di nuova generazione, sta creando non pochi problemi allo stabilimento.
Come abbiamo visto nei giorni scorsi, a dicembre FCA ha annunciato che Pratola Serra sarà in attività per appena 4 giorni a causa delle scarse richieste dei motori diesel registrare in questi ultimi mesi in tutta Europa. Da tempo, anche in considerazione di questo calo del diesel, si parla di una possibile riconversione dello stabilimento.
Secondo alcune indiscrezioni, FCA starebbe valutando la possibilità di rendere Pratola Serra il fulcro della produzione dei sistemi ibridi per i suoi futuri modelli. Nonostante i rumors, in queste settimane non sono mai emerse conferme precise sul processo di riconversione e difficilmente quest’argomento sarà al centro dell’incontro tra FCA e sindacati del 29 novembre prossimo.
Secondo quanto dichiarato oggi dai rappresentati della Fiom, avviare il processo di riconversione di Pratola Serra da diesel a ibrido è fondamentale per il futuro dello stabilimento. Il sindacato, che incontrerà FCA in un incontro separato in programma il 30 novembre, ritiene che per il superamento del diesel e il sostegno dell’ibrido e dell’elettrico potrebbe essere necessario un intervento pubblico.
In queste ore, la deputata del Movimento 5 Stelle Enrica Segneri ha confermato l’importanza del caso Pratola Serra. “Visto il mio impegno diretto nelle problematiche inerenti lo stabilimento di Pratola Serra ho sottoscritto con estrema convinzione questa risoluzione che impegna il Governo ad assicurare la salvaguardia dei livelli occupazionali in tutte le realtà produttive del gruppo automobilistico”
In questi ultimi giorni, diversi esponenti politici, in primiis Di Maio durante la sua visita a Pomigliano d’Arco, si sono soffermati sul caso degli stabilimenti FCA in Italia. Il gruppo, dopo mesi e mesi di silenzio intervallati solo dall’annuncio di un piano industriale molto ambizioso, tra una settimana tornerà a parlare di quello che sarà il futuro dei siti del nostro Paese. Staremo a vedere se, durante l’incontro con i sindacati, verrà rivelate informazioni positive o se la crisi in cui versano gli stabilimenti è destinata a continuare ancora per molti mesi.
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