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La Ferrari Purosangue vince il Compasso d’Oro

Lo stile e l’innovazione del SUV emiliano hanno convinto la giuria a sceglierlo.

Ferrari Purosangue Nuova Zelanda

Importante riconoscimento per la Ferrari Purosangue, insignita del prestigioso Compasso d’Oro, assagnato dall’ADI (Associazione per il Disegno Industriale). Questo premio, di grandissimo rilievo, onora l’eccellenza delle opere dell’industrial design.

Comprensibile la soddisfazione degli uomini del “cavallino rampante” per l’importante riconoscimento, finito per la quarta volta a Maranello. In passato lo avevano ricevuto i modelli F12 berlinetta (2014), FXX K (2016), Monza SP1 (2016). Ora è il turno della prima vettura a quattro porte del marchio, oltre che primo SUV (o FUV che dir si voglia) a sua firma.

La cerimonia di consegna del trofeo si è svolta a Milano, in presenza di Flavio Manzoni, capo del centro stile interno della casa emiliana. Suo il design del modello. Il Compasso d’Oro viene assegnato con cadenza biennale. La scelta dei prodotti vincenti nasce da un attento processo di valutazione che coinvolge specialisti molto quotati. Nel 2024 gli onori della gloria sono andati alla Ferrari Purosangue, con la seguente motivazione:

Questa vettura è un concentrato di tecnologia unito a una coraggiosa innovazione tipologica, che supera le convenzionali categorie delle gran turismo; è elemento di concreta novità in un settore maturo nel confronto della competizione globale.

Ferrari Purosangue: una “rossa” lontana dai canoni

Ferrari Purosangue

La Ferrari Purosangue unisce comfort e prestazioni a un design innovativo, che guadagna subito il consenso degli occhi, anche se non è una “rossa” classica, come quelle che hanno creato il mito. Da esse si distacca in modo marcato, soprattutto per l’abitacolo rialzato. Sicuramente è un veicolo di rottura e non la scelta preferita dei ferraristi più romantici, anche se gli aspetti dinamici sono di altissimo livello, grazie anche a una distribuzione dei pesi molto bilanciata.

La connessione con la storia più nobile viene creata dal motore V12 da 6.5 litri di cilindrata e 725 cavalli, che suona come un’orchestra, regalando una spinta formidabile. Questo cuore, disposto in posizione anteriore arretrata, con cambio al posteriore (secondo lo schema transaxle), è un vero gioiello ingegneristico. Garantisce prestazioni fuori dal comune: accelerazione da 0 a 100 km/h in 3.3 secondi e da 0 a 200 km/h in 10.6 secondi, oltre 310 km/h di velocità massima.

La Ferrari Purosangue non è la “rossa” alla quale ci eravamo abituati ed ha un’identità diversa dalle opere emiliane che hanno scritto la leggenda, ma le sue forme sono comunque impeccabili e coinvolgenti, anche se espresse in un registro diverso e per certi versi blasfemo.

Tra i SUV è al top, ma viene difficile associare il “cavallino rampante” a questa tipologia di veicoli. Resta il fatto che Flavio Manzoni, nel disegnarne i tratti, ha dato il meglio della sua vena creativa. L’armonia regna sovrana nel suo look, muscolare ed elegante. Indubbiamente la Ferrari Purosangue è un’auto bellissima, ma quel “cavallino rampante” fa soffrire gli appassionati vecchio stampo, che hanno accompagnato la nascita e lo sviluppo del mito.

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