Di fronte agli scarsi risultati commerciali prodotti da Stellantis in Belgio, di cui abbiamo parlato di recente, Paese pilota del programma New Retail Model e al conseguente rinvio della sua implementazione anche in Spagna le indiscrezioni parlano di un possibile abbandono del progetto di revisione del comparto distributivo dei nuovi veicoli del Gruppo mediante un modello nuovo di concessionaria che è quello detto dell’agenzia.
Il progetto, noto come New Retail Model (NRM), è infatti ormai da diverso tempo al centro di alcune tensioni tra il Gruppo Stellantis e le sue reti di concessionari. Sin dal momento dell’annuncio, formalizzato già a maggio del 2021, il passaggio al modello di agenzia si è rivelato tanto delicato quanto laborioso per i concessionari dei marchi di casa Stellantis. Il concetto stesso di agenzia permette una trasformazione radicale del modello economico alla base del concessionario attuale. In questo contesto il concessionario muta forma e diventa un agente vero e proprio, quindi non acquista nuovi veicoli dal costruttore ma le vende direttamente al cliente finale per conto del costruttore stesso.
Questa trasformazione implica nuove responsabilità per il costruttore, che si fa carico di gestire il cliente finale nelle fasi di vendita, consegna e gestione delle scorte del rivenditore. Per i concessionari, questa transizione solleva preoccupazioni e proteste, in particolare sulla questione dei margini operativi.
Il calo di vendite in Belgio potrebbe derivare da questo nuovo approccio voluto da Stellantis
Il modello di agenzia ha introdotto alcune difficoltà nella gestione degli impegni presi dai concessionari. Il desiderio dei costruttori di riprendere il controllo delle vendite dei propri nuovi veicoli si sta trasformando rapidamente nel rischio di perdere importanti quote di mercato, come abbiamo già appunto visto in Belgio; Paese pilota per l’implementazione del contratto di agenzia voluto da Stellantis. Nei primi cinque mesi dell’anno le immatricolazioni di veicoli dei marchi ricadenti all’interno del Gruppo Stellantis hanno registrato cali storici: Peugeot ha registrato un -43,1%, Citroën -12,6%, Opel -40,37% così come Jeep scesa del 12,31%, mentre Fiat è crollata del 42%, DS del 49,8% e Alfa Romeo del 35,15%.
Ciò anche perché i costruttori si trovano in grosse difficoltà nella gestione delle vendite all’utente finale e del percorso che conduce fino al cliente. Di conseguenza l’approccio di Stellantis sul modello di agenzia solleva più di qualche dubbio, ora che tanti altri costruttori (come Mercedes, Ford e Jaguar-Land Rover) preferiscono procrastinare questa possibilità o addirittura cambiare passo per continuare a guardare con favore al modello tradizionale.
Accanto al Belgio, anche Austria, Lussemburgo e Paesi Bassi sono stati designati da Stellantis per far parte dell’insieme di Paesi pilota per il lancio del nuovo contratto di agenzia destinato ai concessionari del Gruppo. Ora però sembra che i risultati successivi all’implementazione di tale modello siano piuttosto deludenti e il calo delle vendite costante, accanto ad alcuni problemi informatici che ne rallentano l’implementazione.
Tante le difficoltà che conducono alla necessità di rinviare l’adozione di tale metodo di vendita
Secondo alcune testate locali, sono emerse anche difficoltà strutturali, in particolare per quanto riguarda la gestione delle scorte e il riassortimento dei concessionari, con un flusso di sostituzione delle auto vendute ritenuto insufficiente. Non è poi chiaro se l’esperienza del cliente subirà miglioramenti legati a tale modello.
Di conseguenza, in Spagna, Stellantis ha rimandato ancora una volta l’introduzione di tale modello di agenzia per le sue reti di concessionari, inizialmente previsto per il prossimo ottobre, con una nuova data fissata ora al 2026. Allo stesso modo pure in Francia la realtà sul campo ha portato Stellantis ad adeguarsi per la quarta volta con un’implementazione del programma “New Retail Model” (NRM) ora prevista per il 2026 per i veicoli commerciali leggeri e i marchi premium (Alfa Romeo, DS, Lancia), ovvero a partire dal 2027 per i marchi generalisti (Peugeot, Citroën, Fiat, Opel). A meno che non vi siano nuovi sviluppi, questi rinvii potrebbero essere interpretati come primi segnali di un possibile abbandono definitivo del programma.