Fiat ha una lunga storia italiana, fatta di momenti altissimi e altri, dobbiamo dirlo, molto dolorosi e deludenti. Inoltre, come marchio al centro del Vecchio continente, non ha mai ottenuto il riconoscimento dovuto in Europa, specie negli ultimi decenni. Addirittura nel 2018, prima della nascita di Stellantis, quando Sergio Marchionne, l’allora leader di Fiat Chrysler (FCA), annunciò l’intenzione di ritirare il marchio dal mercato europeo. “Non investirò in un marchio e in modelli che il consumatore europeo non desidera più. In Europa, Fiat sarà un brand di nicchia per veicoli elettrici e continuerà a produrre grandi volumi solo in Sud America”. In effetti, la direzione è stata decisamente vicina a questa strada se prendiamo ad esempio il Brasile.
Fiat Brasile, negli ultimi anni, ha sviluppato l’Argo per sostituire simultaneamente Palio, Punto e Bravo, e il Cronos, prodotto in Argentina, per sostituire il modello Siena. La presenza rafforzata era comunque partita con tutti questi modelli, creati prima delle dichiarazioni di Marchionne. Contemporaneamente, in Europa, Fiat ha progressivamente ridotto la gamma, concentrandosi su vetture compatte, prevalentemente ibride leggere ed elettriche, si pensi alla 500e, riferimento della gamma europea.
Fiat, però, con la nuova 500 ha introdotto nella gamma la versione ibrida. Impossibile andare avanti solo con l’elettrica compatta. La divisione brasiliana, intanto, ha lanciato Pulse, Fastback e una nuova generazione di Strada. Al momento la divisione in Brasile è ora responsabile del 36% delle immatricolazioni globali di Fiat. Un gran bel mercato, necessariamente influente sulle scelte nel resto del globo.
Nel 2023, Fiat ha annunciato l’unificazione delle linee europee e brasiliane. Inizialmente si pensava l’esatto contrario, ovvero che i modelli europei sarebbero stati adattati al mercato brasiliano. I nuovi concept dal design innovativo, sorprendentemente, si basano su modelli di successo in Brasile. Olivier François, CEO globale di Fiat, ha confermato questa strategia, affermando: “In futuro, Fiat è certa che questo tipo di veicolo potrà replicare il suo successo a livello globale, anche in Europa”, riferendosi in particolare ai veicoli di successo in Brasile.
Fiat ha sempre puntato su “prodotti popolari”, accessibili, anche in Brasile, dove ha avuto grande successo con Uno e Palio. Con la creazione di FCA, però, le cose sono cambiate. Fiat non ha abbandonato il segmento entry-level, ma ha avuto accesso a una piattaforma migliore, la Small Wide 4×4 sviluppata in collaborazione con General Motors. Con il successo dei prodotti Jeep in Brasile, il gruppo ha ottenuto i fondi per investire e sviluppare soluzioni locali, come Toro, Commander e Rampage. Oggi, con la “gestione Stellantis” e grazie a una piattaforma modulare adatta a veicoli ibridi ed elettrici, Fiat è pronta per un grande salto. L’evoluzione della piattaforma STLA Smart permetterà a Fiat, un marchio quasi brasiliano, di determinare il futuro dell’azienda persino in Italia.