La musica sarebbe cambiata anche in Citroen, specie se parliamo di grandi berline che, come ben sappiamo, non sono più al centro del mercato e dell’attenzione dei consumatori. Con la nuova C3 e, soprattutto, con la recente presentazione della seconda generazione della C3 Aircross, Citroen sta cambiando strategia. Impossibile ignorare come il marchio francese si stia lanciando con determinazione nel territorio in cui sta provando a spadroneggiare Dacia.
Non siamo più in quella zona popolata da veicoli low cost o all’insegna di una proposta “essenziale”. D’altronde, la C3 Aircross è un piccolo SUV urbano “attrezzato” che prende spunto sia dalla Dacia Duster, di dimensioni pressoché identiche, sia dalla Dacia Jogger, capace di offrire anche 7 posti a bordo.
Thierry Koskas, direttore generale di Citroen, ha indicato alla rivista Autocar che questo riposizionamento dei prodotti nei segmenti B e C del mercato, che sono appunto quelli in maggior crescita, è parte fondamentale della nuova strategia. Questo permette di eliminare la dispersione di energie e risorse per seguire segmenti meno redditizi.
Per la Citroen C1, la decisione di metterla da parte era già stata presa; in questo caso l’accordo con il partner Toyota non è stato rinnovato. Per quanto riguarda il “top di gamma”, non ci sarà uno scossone finale per la Citroen C5. È evidente come il tentativo di reinterpretare la ricetta della grande berlina stradale da parte del marchio francese non abbia avuto quel successo desiderato.
Il ruolo della vettura top di gamma, infatti, spetterà in futuro alla nuova versione della C5 Aircross, che potrebbe proporre in futuro versioni a 7 posti, oltre alla tradizionale variante a 5 posti. La grande berlina Citroen C5 X vedrà probabilmente poche e minime evoluzioni, al massimo, nella forma del paraurti anteriore e nel tipo di illuminazione, ma rimarranno invariati il design dei fari e le linee della carrozzeria. Cambiamenti che, comunque, non avverranno prima di settembre.