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Carlos Tavares su alcuni marchi di Stellantis: “Se non fanno soldi dovremo eliminarli”

Carlos Tavares non esclude l’eliminazione di alcuni brand di Stellantis se nei prossimi anni continueranno a non essere redditizi

Carlos Tavares

Oggi Carlos Tavares ha comunicato i risultati di Stellantis nel primo semestre del 2024. Questi non sono stati positivi come ammesso dallo stesso amministratore delegato con un calo molto forte di utili e ricavi. Parlando con la stampa il manager portoghese ha detto molte cose interessanti.

Carlos Tavares non esclude l’eliminazione di alcuni brand di Stellantis se nei prossimi anni continueranno a non essere redditizi

Tra le dichiarazioni che hanno fatto più rumore quella sui brand di Stellantis. Il CEO ha detto che la sua azienda ha 15 marchi un numero molto ampio e se alcuni di questi non faranno soldi nei prossimi anni sarà costretto ad eliminarli. “Stellantis è abbastanza grande per competere a livello globale; credo che Marchionne sarebbe d’accordo,” ha affermato Carlos Tavares. “Se alcuni dei nostri marchi non sono redditizi, li chiuderemo. È semplice: stiamo attraversando un periodo di transizione molto difficile e non possiamo permetterci di mantenere marchi che non generano profitto.”

Per quanto riguarda Innocenti e Autobianchi, che il governo italiano vorrebbe cedere ai cinesi Carlos Tavares ha detto che al momento nulla è stato deciso, i due marchi appartengono ancora a Stellantis e in futuro quando ci sarà qualcosa da decidere verrà fatto tutti insieme. Il numero uno del gruppo automobilistico ha confermato che la sua azienda per i prossimi anni punterà sempre di più sulle auto ibride. Anche i veicoli prodotti a Melfi che inizialmente dovevano essere solo elettrici avranno anche versioni ibride.

Stellantis, i risultati del primo semestre segnalano una brutta performance

Infine per quanto riguarda i dazi, Carlos Tavares è assolutamente contrario. “Sono stati creati per correggere le conseguenze di decisioni errate del passato, ma porterebbero a un aumento dell’inflazione, che a sua volta indebolirebbe l’euro e accrescerebbe l’instabilità sociale.”