Lo scorso venerdì le azioni di Stellantis (alla Borsa di New York “STLA”) hanno toccato un nuovo minimo sul periodo delle ultime 52 settimane, quasi un anno. Il prezzo delle azioni è sceso fino a 17,57 dollari, con l’ultima transazione registrata a 17,61 dollari e un volume di scambi di 1.287.028 azioni, rispetto alla chiusura precedente di 18,09 dollari. Segnale significativo? Abbastanza, ma non troppo. È già ben nota l’attuale situazione del gruppo.
Stellantis è stata oggetto di recenti report da parte degli analisti. Grandi nomi hanno dato, in qualche modo, le loro “sentenze”. Barclays ha elevato il rating di Stellantis a “strong-buy” in un report del 17 giugno. Morgan Stanley ha aumentato il target price di Stellantis da 26 a 30,40 dollari, attribuendo un rating “overweight” (nel senso che merita una consierazione maggiore), ma il report risale all’11 aprile.
Complessivamente, un analista ha dato un rating di vendita, cinque hanno dato un rating di attesa, cinque hanno dato un rating di acquisto e uno ha attribuito un rating di acquisto forte. La media dei giudizi? Stallo, se non “prudenza”.
Secondo MarketBeat il titolo ha un rating di consenso come “acquisto moderato” con un target di prezzo medio di 29,55 dollari. La media mobile a 50 giorni di Stellantis è di 20,76 dollari, mentre quella a 200 giorni è di 23,48 dollari.
Di recente, diversi grandi investitori hanno modificato le loro partecipazioni in Stellantis. Westend Capital Management LLC ha acquistato una nuova quota nel primo trimestre per un valore di circa 38.000 dollari. ORG Partners LLC ha fatto lo stesso nel secondo trimestre. Cape Investment Advisory Inc. ha aumentato la sua posizione del 424,4% nel quarto trimestre, ora possedendo 2.145 azioni per un valore di 50.000 dollari dopo aver acquisito altre 1.736 azioni. Solstein Capital LLC ha anche acquisito una nuova posizione nel quarto trimestre per un valore di circa 50.000 dollari. Scarborough Advisors LLC ha seguito la stessa strada con un nuovo investimento di circa 59mila dollari. Gli investitori istituzionali, invece, detengono attualmente il 59,48% delle azioni della società.