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Autovelox, partiti i sequestri dei dispositivi irregolari in tutta Italia

Gli automobilisti, già negli scorsi mesi, hanno potuto scoprire come tantissimi autovelox siano in funzione senza una alcune legittimità.

Autovelox, partiti i sequestri dei dispositivi irregolari

Ancora loro, gli amatissimi autovelox, sono al centro delle polemiche. Tutti ricorderanno il dibattito scatenato dalle presunte irregolarità della quasi totalità degli autovelox sul territorio nazionale. La squadra di polizia giudiziaria della sezione di Polizia stradale di Cosenza, su delega della locale Procura della Repubblica, ha portato avanti le indagini sulla legittimità del sistema di rilevamento della velocità T-Exspeed v 2.0. Si è giunti, alla fine, all’emissione di un decreto di sequestro preventivo da parte del Gip del tribunale di Cosenza. È l’inizio della correzione di questo sistema malato?

Ogni rilevatore di velocità che finisce sotto sequestro corrisponde anche (e soprattutto) a uno spreco di denaro pubblico. Nel caso sopracitato, gli agenti della Polizia Stradale hanno scoperto elementi che hanno portato il Gip a emettere provvedimenti di sequestro per i dispositivi posizionati lungo la SS 107, la SP 234 nella provincia di Cosenza, e la SS.106 delle Calabrie.

Autovelox, partiti i sequestri dei dispositivi irregolari

Le indagini hanno rivelato non solo la mancanza di omologazione, ma anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento. Sono questi, infatti, gli elementi essenziali per verificare la legittimità delle violazioni rilevate.

Tali sistemi che consentono agli autovelox di funzionare sono di proprietà di società private e noleggiati agli enti locali. Non si esclude che possano concretamente causare danni erariali nel caso di ricorsi da parte degli utenti. Gli automobilisti, già negli scorsi mesi, hanno potuto scoprire in modo più approfondito come tantissimi autovelox fossero in funzione ma senza una vera “autorizzazione” e legittimità a rilevare e, di conseguenza, portare a sanzionare le violazioni del codice della strada. I ricorsi, inoltre, spesso con esito favorevole per gli automobilisti, portano al risarcimento (come accade sempre) delle spese legali.

Autovelox, partiti i sequestri dei dispositivi irregolari

Di conseguenza, è stato disposto un maxi sequestro di queste apparecchiature su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione ai comuni e alle città di Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini, e San Martino in Pensilis. Il legale rappresentante della società appaltatrice è stato denunciato per frode nella pubblica fornitura.

Il dispositivo, inadatto a svolgere il servizio, ha comunque proliferato in gran parte dell’Italia, causando innumerevoli disagi. Difficile quantificare i danni e gli sprechi legati a questi autovelox senza omologazione. Per evitare anche la beffa, oltre al danno, il Comune di Pordenone, ad esempio, ha disattivato tutti i suoi dispositivi per evitare i ricorsi.