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Alfa Romeo Swiss Grand Tour — Parte 4: a Berna con la Giulietta SS del 1961

La protagonista della quarta parte dell’Alfa Romeo Swiss Grand Tour è la Giulietta Sprint Speciale di Serge Stotzer

Alfa Romeo Swiss Grand Tour

Alfa Romeo Svizzera e Speedholics presentano la quarta parte dell’Alfa Romeo Swiss Grand Tour. Ancora una volta ci portano in giro attraverso i pittoreschi paesaggi della Svizzera e ci presentano esclusivi oggetti da collezione dell’Alfa Romeo. Il quarto road trip porta la Giulietta SS di Serge Stotzer (classe 1961) nella capitale e nei dintorni di Berna.

La protagonista della quarta parte dell’Alfa Romeo Swiss Grand Tour è la Giulietta Sprint Speciale di Serge Stotzer

La protagonista della quarta parte dell’Alfa Romeo Swiss Grand Tour è la Giulietta Sprint Speciale di Serge Stotzer, titolare della Oldtimer Galerie Toffen. La Giulietta SS, disegnata da Bertone, fu acquistata in Svizzera il 7 settembre 1961. A metà degli anni ’90 la SS è stata completamente restaurata: meccanica, carrozzeria e interni. Nel 2002 l’auto è andata ad un appassionato che ha investito ancora una volta molto lavoro e amore nel 2004, dice l’attuale proprietario Serge Stotzer e avvia il motore.

Dal Klösterlistutz il percorso conduce nel centro storico fino alla torre Zytglogge del 1218. La compatta Giulietta SS attira poi l’attenzione di tutti nelle vie medievali della città, dove il suono del motore a quattro cilindri da 97 CV riecheggia sulla muratura davanti a dove è stata realizzata la piazza della Confederazione con il Palazzo Federale. Il Palazzo Federale è la sede del Consiglio Federale Svizzero, l’organo esecutivo della Confederazione Svizzera.

Alfa Romeo Swiss Grand Tour

La meta è a 1.600 metri di altitudine nelle Prealpi Bernesi: il Passo Gurnigel. Il veicolo di supporto, un’Alfa Romeo Stelvio QV da 520 CV, affronta la salita più facilmente della Giulietta SS, che arriva a destinazione poco dopo. “L’Alfa Romeo Giulietta SS è davvero divertente da guidare, anche se, come molte Alfa classiche, la seconda marcia è un po’ rigida. Ma non ci vuole molto per abituarsi”, conclude Serge Stotzer.

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