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Cassino: c’è un nuovo piano di sviluppo per lo stabilimento laziale

A Cassino i primi sei mesi di quest’anno si sono conclusi con un apporto produttivo in netta decrescita rispetto al 2023

stabilimento di Cassino

Lo stabilimento Stellantis di Cassino, vicino Frosinone, è probabilmente uno fra gli stabilimenti produttivi del Gruppo dove insistono le maggiori difficoltà. I primi sei mesi di quest’anno si sono infatti conclusi con un apporto produttivo in netta decrescita rispetto a quanto fatto registrare durante il primo semestre del 2023; a Cassino sono state prodotte infatti 15.900 vetture, con un calo nell’ordine del 39% rispetto all’anno precedente.

Oggi a Cassino vengono prodotte essenzialmente tre modelli, ricadenti fra i marchi del Gruppo Stellantis, tutti basati sulla raffinata piattaforma Giorgio. Parliamo delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio, la prima rappresenta il 20% dell’apporto produttivo totale mentre la seconda il 54%, affiancate dalla più recente Maserati Grecale che introduce il 26% di valore produttivo residuo dell’impianto laziale. Dati che comunque non permettono allo stabilimento di garantire la piena occupabilità ai suoi dipendenti.

Tuttavia il nuovo piano prodotti ragionato da Stellantis guarda alla necessità di assegnare, proprio allo stabilimento di Cassino, nuovi modelli basati sulla piattaforma STLA Large del Gruppo; questa sarà adoperata dalle nuove generazioni di Stelvio e Giulia che saranno prodotte a partire dal prossimo anno, sebbene in futuro potrebbero arrivare ulteriori nuovi modelli basati sempre sulla stessa piattaforma. Va detto anche che in questo momento a Cassino si sta fronteggiando una chiusura estiva prolungata con riapertura prevista per il 9 settembre, in luogo del precedente 26 agosto come comunicato all’inizio; ciò facendo fronte a una cassa integrazione ampliata da ferie collettive.

La proposta, relativa allo stabilimento di Cassino, viene da Unindustria Cassino

Le principali proposte relative alle possibilità di rilancio dello stabilimento di Cassino sono state rilanciate da Unindustria Cassino durante un incontro, in Commissione Industria, con la Regione Lazio dove sono state avanzate diverse proposte formalizzate in un dossier da presentare alla vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, ovvero al Governo Nazionale durante il già previsto incontro del 7 agosto prossimo.

stabilimento di Cassino

Le principali proposte sono quelle di introdurre una Zona Economica Speciale (ZES) di Filiera, legata non alla questione geografica ma piuttosto alla specializzazione produttiva, ovvero la creazione di un vero e proprio centro di innovazione e ricerca che metta al centro le imprese della componentistica dell’auto.

La ZES di Filiera andrebbe a riguardare l’area di Cassino e anche l’intera Regione Lazio in virtù del fatto che conta circa una 50ina di aziende per un complessivo di oltre 5.000 dipendenti, così come i distretti automotive disposti al nord e al centro Italia che guardano a misure di sostegno per investimenti da destinare alla riconversione. Secondo il punto di vista del presidente di Unindustria Cassino, Francesco Borgomeo, bisogna puntare a misure di sostegno che vedono nei valori produttivi dello stabilimento laziale le conseguenze più dirette sulla gestione dell’intero indotto.

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