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Stellantis: il governo avvia iter per golden power su cessione Comau

Il Ministro Urso ha confermato l’avvio dell’inter per il golden power sulla cessione di Comau da parte di Stellantis

Comau
Comau

Alla vigilia del tavolo auto, fondamentale per raggiungere un accordo tra Stellantis e il governo, il gruppo guidato da Carlos Tavares ha informato il ministero delle Imprese della cessione di Comau, azienda specializzata in robotica, al fondo americano One Equity Partners. I sindacati hanno chiesto al governo di utilizzare il golden power per proteggere Comau, descritta da Ferdinando Uliano della Fim-Cisl come un “gioiello di tecnologia” per l’industria italiana. Nonostante il confronto con Stellantis sia ancora in corso, il ministro Urso intende prendere seriamente in considerazione le richieste dei sindacati.

Il Ministro Urso ha confermato l’avvio dell’inter per il golden power sulla cessione di Comau da parte di Stellantis

Stellantis ha notificato l’intenzione di cedere Comau, attivando le misure di “golden power” che verranno monitorate con attenzione. Il ministro ha dichiarato questo dopo un incontro di oltre tre ore con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, insieme a Fim, Fiom e Uilm. L’obiettivo è rallentare la cessione e introdurre alcune restrizioni, nonostante il gruppo automobilistico esprima fiducia. Stellantis manterrà una quota significativa in Comau, vicino al 50 per cento, garantendo la continuità del management e la permanenza della sede in Italia.

“Ora la procedura farà il suo corso,” ha spiegato il ministro Urso ai margini di un incontro sull’industria. Ha aggiunto che, tecnicamente, il governo potrebbe anche non intervenire, poiché l’opzione del “golden power” viene solitamente utilizzata quando un’industria di rilevanza strategica per l’Italia viene ceduta a una proprietà straniera. Tecnicamente non sarebbe questo il caso della cessione di Comau da parte di Stellantis. Infatti l’azienda di Carlos Tavares rimane azionista e inoltre si tratta comunque di cessione da parte di azienda straniera e non italiana.

stabilimento stellantis

Nel caso in cui la procedura dovesse essere portata a termine, Stellantis potrebbe incorrere in una pesante multa, pari a circa il 3 per cento del fatturato. Questa sanzione rappresenta una sorta di spada di Damocle che il governo potrebbe utilizzare come leva per fare pressione su Stellantis in vista del prossimo incontro del 7 agosto. Durante tale incontro, si prevede di discutere nuovamente il piano di produzione e l’obiettivo dichiarato di produrre un milione di auto all’anno.

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