Quando un’auto riprende vita è sempre una bella vibrazione sensoriale, perché si riconcilia con la sua missione dinamica. Il concetto vale ancora di più se riferito alla Ferrari 512 BB, autentico oggetto di piacere e vulcanica fonte di emozioni per gli appassionati (e non soltanto per loro).
Riempie di gioia sapere che un esemplare del 1981 abbia ripreso le danze dopo 30 anni di sosta in garage. La storia viene raccontata sul canale YouTube di Legendary Motorcar TV Show, in uno dei suoi episodi. Protagonista delle riprese è una vettura in tinta nera, rimasta ferma per decenni, sapientemente conservata. Il suo chilometraggio è bassissimo. Questo la rende ancora più appetibile, ma ha imposto dei lavori, perché l’esemplare in esame, durante il lungo letargo, non è stato sottoposto a manutenzione o assistenza.
Dopo averla riportata in officina, per metterci le mani sopra, ecco la sua prima uscita su strade pubbliche, in tutto il suo splendore. Il risultato? Una sorta di risveglio emotivo, di grande intensità, soprattutto per chi ha le belle auto nel cuore.
A tanti anni dalla nascita, la Ferrari 512 BB conserva un incredibile splendore. Il suo stile è unico, come il suo carisma. La “berlinetta boxer” è una vera delizia per gli occhi. Impossibile non innamorarsi dei suoi tratti, firmati da Pininfarina. Pochissime auto sono sensuali come lei. La magia dello stile che ne definisce la carrozzeria ha superato a testa alta le insidie del tempo.
Diretta evoluzione della 365 GT4 BB, questa granturismo sposa al meglio lo spirito del “cavallino rampante”. Come abbiamo evidenziato in un’altra occasione, le lettere finali della sigla evocano le iniziali di Brigitte Bardot, leggendaria attrice francese cui il modello fu più volte accostato sul piano filosofico, anche in ragione della sua bellezza.
La presentazione della Ferrari 512 BB prese forma al Salone di Parigi del 1976. Sotto il sinuoso cofano posteriore trova accoglienza un motore aspirato a 12 cilindri da 5 litri di cilindrata, con angolo di 180° fra le bancate, capace di esprimere il suo potere energetico con melodie inebrianti, che seppero sedurre anche il grande maestro Herbert von Karajan.
La potenza, nello step iniziale, era di 360 cavalli. Con l’arrivo dell’iniezione meccanica al posto dei carburatori, la cifra scese a 340 cavalli, ma dei miglioramenti giunsero sul fronte della fruibilità quotidiana. Per tanto tempo la Ferrari 512 BB fu l’auto di punta del listino del “cavallino rampante”. Nel 1984 lasciò il posto all’avveniristica Testarossa.