Non si placano le tensioni tra il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e Stellantis. Nel corso del meeting di Rimini, il ministro ha nuovamente attaccato l’operato del gruppo industriale, dato che, stando a quanto affermato da Urso “il Governo ha fatto la sua parte”, mentre Stellantis non avrebbe ancora mantenuto gli impegni.
Il gruppo, in questo momento, sembra bersagliato da quasi tutte le parti, da una parte all’altro dell’Oceano Atlantico. Negli States la crisi con il sindacato UAW, in Italia i generosi sostegni economici sono una promessa con riserva. Le trattative tra le due parti, che hanno al centro l’aumento della produzione di auto in Italia come parte di un piano di rilancio, sono in corso ormai da tempo. Anche se si pensava che l’accordo fosse imminente, a oggi non è ancora arrivata l’intesa, e il clima tra le parti è a dir poco teso.
Al meeting, Urso ha dichiarato con fermezza: “È responsabilità della Fiat rilanciare l’industria automobilistica in Italia, e siamo in attesa di una risposta da parte di Stellantis da tempo. Il Governo ha fatto ciò che doveva, Stellantis no”. Il gruppo ha risposto rapidamente. Stellantis ha ribadito la propria volontà di lavorare “per affrontare le sfide legate all’elettrificazione e alla crescente concorrenza in un mercato europeo che resta ben al di sotto dei livelli pre-pandemia, rendendo difficile un’immediata ripresa della produzione”.
Il gruppo ha poi invitato il Governo a contribuire creando le condizioni necessarie per garantire competitività, dinamismo del mercato e stabilità, elementi importantissimi per affrontare la transizione verso la nuova mobilità.
Urso sottolinea gli sforzi fatti dal Governo per soddisfare le richieste di Stellantis. Il ministro, infatti, ha ricordato: “Nel primo incontro con Tavares, mi furono richieste due cose per sviluppare l’industria automobilistica italiana e raggiungere l’obiettivo di un milione di veicoli. La prima richiesta era di superare l’ostacolo dell’Euro 7, obiettivo che abbiamo raggiunto, consentendo a Stellantis di prolungare la produzione di alcuni modelli. La seconda era un piano di incentivi commisurato alla produzione in Italia, e abbiamo messo in campo il più grande piano di incentivi sull’auto, con un investimento di un miliardo di euro”.
Un altro tema caldo è quello della Gigafactory di Termoli. Il progetto, momentaneamente sospeso, potrebbe ripartire entro la fine dell’anno. Urso ha avvertito: “Se non ci sarà una risposta positiva sul progetto della Gigafactory a Termoli, i fondi del PNRR verranno destinati altrove. Non possiamo permetterci di perdere queste risorse perché Stellantis non rispetta gli impegni, e la scadenza è imminente”.
Per il Ministro, “Stellantis deve chiarire come intende realizzare la crescita del sistema dei veicoli in Italia per raggiungere l’obiettivo del milione di veicoli, concordato con Tavares. Devono specificare in quali stabilimenti investiranno, se produrranno davvero la quinta auto a Melfi, se continueranno a investire a Pomigliano e Cassino, e se realizzeranno la 500 ibrida a Mirafiori”.