Dopo la fine della produzione del pick-up Dodge Dakota, le voci su un possibile ritorno di un simile mezzo di medie dimensioni firmato Dodge non hanno mai smesso di far parte della discussione in Stellantis. Nonostante tutte queste speculazioni siano proseguite per anni, nel 2021 sembrava che Stellantis avesse accantonato definitivamente il progetto, anche in seguito all’aumento della domanda in questo segmento.
Nello stesso panorama, troviamo pick-up come Ford Ranger, Toyota Tacoma, Chevy Colorado, Jeep Gladiator, GMC Canyon e Nissan Frontier. Tutti ottimi competitor, alcuni davvero difficili da raggiungere e, addirittura, scavalcare nel mercato americano. Recentemente, però, Stellantis sembrava aver cambiato rotta, decidendo di rilanciare il progetto. Tuttavia, ora sembra che il destino di questo nuovo pick-up sia nuovamente a rischio.
La notizia è stata resa nota dal sindacato United Auto Workers (UAW), ente ultimamente decisamente al centro di uno scontro aspro con il gruppo. La UAW avrebbe sollecitato Stellantis a rispettare l’accordo siglato l’anno scorso, che prevedeva la riapertura dello stabilimento di assemblaggio di Belvidere, in Illinois. Il presidente della UAW, Shawn Fain, ha dichiarato: “Le conquiste ottenute lo scorso anno durante il nostro sciopero contro i Big Three non erano semplici suggerimenti, ma impegni contrattuali vincolanti, e noi come UAW faremo in modo che tali impegni vengano rispettati appieno”.
Secondo la UAW, Stellantis ha recentemente informato il sindacato che non procederà con l’apertura del Belvidere Consolidated Mopar Mega Hub nel 2024, né con le operazioni di stampaggio per il Belvidere Mega Hub nel 2025, e che non avvierà la produzione di un pick-up di medie dimensioni a Belvidere nel 2027. Niente Dakota, dunque, potremmo affermare senza troppe indecisioni. Il progetto del nuovo pick-up, ancora una volta, potrebbe non vedere mai la luce.
Stellantis ha spiegato che sta affrontando difficoltà nel mercato statunitense e potrebbe essere costretta a tagliare alcuni dei suoi numerosi marchi. Si farà di tutto per tenere sotto controllo la sua situazione finanziaria. Non finiscono qui le brutte notizie. L’azienda ha recentemente avviato un programma di separazione volontaria per alcuni dipendenti negli Stati Uniti, dalla posizione di vicepresidente in giù.