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Stellantis Atessa: dal 23 al 29 settembre altra cassa integrazione

Ancora cassa integrazione per lo stabilimento Stellantis Atessa: lo ha comunicato l’azienda ai sindacati

Stellantis Atessa

La direzione dello stabilimento Stellantis Atessa in provincia di Chieti ha fatto sapere nelle scorse ore che ci sarà una nuova settimana di cassa integrazione dal 23 al 29 settembre. L’annuncio è stato fatto durante una riunione specifica con il comitato esecutivo sindacale, alla quale hanno partecipato le organizzazioni Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf.

Ancora cassa integrazione per lo stabilimento Stellantis Atessa: lo ha comunicato l’azienda ai sindacati

A causa dell’attuale stagnazione del mercato, il gruppo automobilistico guidato dal CEO Carlos Tavares ha annunciato la necessità di ricorrere “in via precauzionale e preventiva” a un’ulteriore settimana di cassa integrazione per lo stabilimento Stellantis Atessa, dal 23 al 29 settembre. Questo provvedimento interesserà un numero massimo di lavoratori, fino a includere tutti i dipendenti dello stabilimento.

Nel frattemopo il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, in una nota riguardante il prolungamento della cassa integrazione e la “preoccupante situazione produttiva” dello stabilimento Stellantis nella Val di Sangro ha dichiarato: “È ormai indispensabile che la Regione Abruzzo convochi una seduta straordinaria per affrontare la critica situazione della ex Sevel, ora Stellantis Atessa. Durante questa riunione, sarà necessario chiarire perché la giunta Marsilio non abbia sostenuto la proposta di un Contratto Istituzionale di Sviluppo per l’industria sostenibile.”

Stellantis Atessa

Dunque situazione difficile per lo stabilimento di Stellantis Atessa in cui vengono assemblati i veicoli commerciali del gruppo automobilistico che vive un momento non positivo al pari di altre fabbriche del gruppo in Italia come ad esempio Mirafiori, Modena o Melfi. Vedremo dunque che novità arriveranno nei prossimi giorni e se ci saranno ulteriori estensioni della cassa integrazione cosa che ovviamente non fa dormire sonni tranquilli ai dipendenti della fabbrica e ai sindacati che li rappresentano. La speranza è che in autunno finalmente la produzione riprenda con un buon ritmo cosa che non avviene da un bel po’ di tempo ormai.

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