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Stellantis: il trasferimento di lavoratori da Mirafiori alla Polonia è una fake news

L’invito di Stellantis ai suoi dipendenti di andare in Polonia? E’ una fake news secondo un comunicato diffuso dall’azienda

Stellantis

Stellantis Italia ha dichiarato che le recenti decisioni aziendali sono state distorte e mal interpretate, sottolineando che queste scelte sono state fatte per il bene delle persone in un periodo di mercato e transizione complesso. La società definisce “fake news” le affermazioni secondo cui i lavoratori del gruppo automobilistico sarebbero stati oggetto di un presunto e “violento” ricatto per il trasferimento in Polonia. Questa dichiarazione è una risposta a quanto riportato oggi da alcuni giornali e diversi stakeholder.

L’invito di Stellantis ai suoi dipendenti di andare in Polonia? E’ una fake news secondo l’azienda

L’azienda guidata dal CEO Carlos Tavares infatti ha voluto chiarire che si tratta di una proposta volontaria rivolta a una decina di dipendenti della logistica, per una trasferta temporanea di massimo due settimane, con adeguata retribuzione. Evidenzia inoltre che questa è una pratica consolidata a livello globale per il gruppo: durante i periodi di stop alla produzione causati dalla mancanza di ordini legati all’instabilità dei mercati internazionali, le trasferte volontarie sono offerte come supporto e tutela per i dipendenti coinvolti.

Negli ultimi diciotto mesi, il numero di operai italiani che hanno accettato trasferte volontarie presso altri stabilimenti è variato tra le 600 e le 2.600 unità. La società sottolinea che questa proposta non indica un esodo dai confini nazionali, ma piuttosto un impegno a proteggere l’occupazione dei dipendenti di Stellantis. La società riconosce le difficoltà del momento storico di transizione e sottolinea che il processo industriale in corso merita rispetto, anche nelle critiche.

Stellantis Logo

Insomma risposta chiara quella di Stellantis a queste voci che sono circolate stamani e che hanno creato un gran putiferio tra lavoratori, sindacati e anche mondo politico. Vedremo dunque quali altre novità arriveranno a proposito della situazione del gruppo automobilistico in Italia e dei suoi stabilimenti.

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