Continua lo scontro tra UAW e Stellantis sul futuro dell’impianto di Belvidere. La diatriba è incentrata su una singola frase del contratto di oltre 300 pagine. Nel testo si afferma che gli investimenti e i livelli di occupazione dell’azienda dipendono dalle prestazioni degli impianti, dalle variazioni delle condizioni di mercato e dalla domanda dei consumatori, che continua a garantire volumi sostenibili e redditizi per tutti gli stabilimenti di produzione statunitensi menzionati.
Negli Stati Uniti lo scontro tra UAW e Stellantis per lo stabilimento di Belvidere continua
Stellantis ha recentemente comunicato ai suoi dipendenti, utilizzando un linguaggio legale, la decisione di posticipare gli investimenti previsti a Belvidere. Questi investimenti includevano l’apertura di un grande hub di ricambi Mopar quest’anno e la produzione di un pick-up di medie dimensioni presso la struttura entro il 2027.
L’azienda, che ritiene illegale uno sciopero, ha informato i dipendenti che “rimane fermamente impegnata a riaprire lo stabilimento di Belvidere”, ma che le attuali condizioni di mercato e i livelli di domanda dei consumatori, nel contesto della transizione ai veicoli elettrici, non permettono ancora di procedere.
I leader sindacali, preoccupati che la casa automobilistica possa non riaprire la struttura che ha chiuso all’inizio dell’anno scorso, hanno liquidato il testo contrattuale in questione. Secondo loro i ritardi negli investimenti dell’azienda non sono dovuti a un mercato automobilistico difficile (General Motors Co. e Ford Motor Co. stanno andando benissimo, dicono), ma piuttosto alla cattiva gestione del CEO Carlos Tavares e all'”avidità aziendale”.
I funzionari della UAW e il presidente Shawn Fain, sottolineano che l’industria automobilistica statunitense nel suo complesso è cresciuta nelle vendite finora nel 2024 anno su anno, anche se le vendite di Stellantis sono diminuite del 16 per cento nella prima metà. Attribuiscono le difficoltà dell’azienda al “sovraccarico dei prezzi” e hanno criticato i 36 milioni di euro di compensi di Tavares l’anno scorso.
Gli esperti hanno affermato che la controversia di Belvidere potrebbe prendere diverse direzioni. Potrebbe sfociare in uno sciopero di uno o più stabilimenti, potenzialmente in un momento complicato appena prima delle elezioni di novembre. Potrebbe anche benissimo arrivare in tribunale, dove un giudice potrebbe analizzare il linguaggio contrattuale e decidere se uno sciopero è consentito.
I funzionari del sindacato affermano di essere preoccupati che se permettessero a Stellantis di ritardare, ciò rinvierebbe il lancio del pick-up di medie dimensioni al 2028, dopo la scadenza dell’attuale contratto. Mostrare clemenza potrebbe anche segnalare all’azienda che può farla franca ignorando altri impegni di investimento nel contratto, sostiene il sindacato. Tali impegni ammontavano a 18,9 miliardi di dollari.