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Ferrari 375 Plus: 70 anni per la belva da gara del cavallino

Alcune vetture, anche da ferme, esprimono una carica di dinamismo che stupisce. Questa “rossa” appartiene alla specie.

Ferrari 375 Plus
Screen shot da video YT RallyRider UK

Sono passati 70 anni dalla presentazione della Ferrari 375 Plus, che prese forma in otto esemplari nel 1954. Questa vettura da gara, dal look muscolare, fu voluta da Enzo Ferrari per cercare di ripetere la vittoria conseguita nel Campionato Mondiale Auto Sport del 1953. Lo studio della carrozzeria fu affidato a Pininfarina, che svolse la sua arte con particolare attenzione per gli aspetti funzionali. Ad Aurelio Lampredi il compito di sviluppare il possente motore V12, da quasi cinque litri di cilindrata, chiamato ad animarne le danze.

La vigorosa unità propulsiva, a due valvole per cilindro, metteva sul piatto 330 cavalli a 6000 giri al minuto, su 1030 chilogrammi di peso, per una potenza specifica di 67 cavalli/litro. L’alimentazione era affidata a tre carburatori Weber 46 DCF/3, che irroravano il cuore con generose abbuffate di ottani. Il quadro prestazionale se ne giovava. Una cifra basta a definirne il tenore: la velocità massima di oltre 280 km/h.

Ferrari 375 Plus
Grafica Ferrari da profilo Facebook ufficiale

La carrozzeria della Ferrari 375 Plus trova supporto in un telaio tubolare in acciaio e si presenta allo sguardo con un look muscoloso, che racconta la sua forza interiore. Questo modello nacque come evoluzione della 375 MM. Dell’antesignana seppe riprendere la scia vincente, con i successi messi a segno alla 1000 km di Buenos Aires, a Silverstone, alla 24 Ore di Le Mans, alla Carrera Panamericana e al Gran Premio di Agadir. Tali performance consentirono al marchio del “cavallino rampante” di agguantare ancora una volta la gloria iridata, ripetendo la vittoria dell’anno precedente.

L’energia dinamica della Ferrari 375 Plus veniva contrastata da quattro freni a tamburo, chiamati a un lavoro straordinario per smorzare le danze di questa belva da gara. Buona l’affidabilità del cambio manuale a cinque rapporti, con cui il pilota ne gestiva le danze. Carismatico il look della vettura emiliana, grazie alle alchimie stilistiche conferite ai fogli d’alluminio che ne avvolgono la nobile meccanica.

Di particolare impatto visivo la grande protuberanza alle spalle del posto guida, che raccorda l’abitacolo col resto della carrozzeria. Questa soluzione, ripresa in tempi recenti dalle iconiche Monza SP1 ed SP2, evocava la pinna di uno squalo vorace, pronto ad aggredire le prede. Il principale punto di forza della Ferrari 375 Plus era però il motore che, nel corso della stagione, ottenne qualche step evolutivo. Le iniezioni di vitamine portarono la potenza massima a 347 cavalli, con benefici tangibili sul quadro prestazionale. Oggi questa “rossa” è un ambito oggetto di collezionismo. Non poteva essere diversamente. Buon compleanno regina.