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FCA: cosa cambia tra il piano industriale di Marchionne ed il nuovo “Piano Italia” di Manley

Riassumiamo le novità annunciate da FCA questa settimana

FCA Marchionne Manley

Il gruppo FCA si appresta ad avviare un gran numero di progetto in Europa segnando, di fatto, l’inizio del piano industriale annunciato lo scorso giugno da Sergio Marchionne, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche. La morte improvvisa del manager italiano ha portato alla nomina a CEO, probabilmente accelerata rispetto ai tempi, di Mike Manley ed al cambio di guida dell’area EMEA con la recentissima nomina di Pietro Gorlier.

L’incontro tra la dirigenza FCA ed i sindacati italiani è stata l’occasione per confermare i nuovi progetti e annunciare una serie di drastiche modifiche al piano industriale annunciato da Marchionne lo scorso giugno. Il “Piano Italia” annunciato questa settimana segna, di fatto, il primo intervento di Manley da numero uno del gruppo FCA.

Il nuovo “Piano Italia” annunciato sotto la gestione Manley conferma diversi elementi del piano industriale annunciato da Marchionne a giugno ma inserisce alcune novità sorprendenti, sino a poche settimane fa, con diversi cambi di direzione rispetto al passato. Vediamo tutti i dettagli: 

Rimandato l’addio al diesel annunciato da Marchionne

La principale differenza rispetto a quanto annunciato da Marchionne a giugno è rappresentata dalla cancellazione dell’addio al diesel fissato nel 2022. Il gruppo continuerà a produrre modelli alimentati a gasolio ed ad investire in questa tecnologia che, in molti segmenti di mercato, non ha ancora una vera alternativa.

L’impegno preso da FCA sul diesel è da considerarsi a medio termine. Nel lungo periodo, infatti, con l’annuncio del futuro piano industriale in vigore dal 2023, l’addio al diesel potrebbe tornare ad essere un argomento centrale ma sarà necessario capire come si evolverà, in futuro, il mercato delle quattro ruote. A Pratola Serra, centro di produzione principale dei diesel di FCA, c’è molta preoccupazione per il futuro in quanto non ci sono tracce di alcun programma di riconversione dell’impianto.

Confermati gli investimenti nell’elettrico e nell’ibrido

Resta confermato l’impegno per lo sviluppo dell’ibrido e dell’elettrico, tecnologie su cui FCA è in netto ritardo rispetto alla diretta concorrenza. Il gruppo ha annunciato l’avvio della produzione della Fiat 500 Elettrica, che nascerà su di una piattaforma inedita nello stabilimento di Mirafiori e arriverà sul mercato a partire dall’inizio del 2020. Sulla stessa architettura nasceranno anche altri modelli elettrici che verranno commercializzati a livello globale in futuro.

Nuovi investimenti anche per l’ibrido. Nei mesi scorsi, il gruppo ha confermato il progetto della Jeep Renegade ibrida, attualmente in pre-produzione a Melfi. In futuro c’è da attendersi anche una 500X ibrida ed una Jeep Compass ibrida (la Compass per l’area EMEA sarà prodotta a Melfi e non più in Messico).

Sarà ibrida (con tecnologia mild hybrid) anche la Fiat Panda che resterà a Pomigliano d’Arco (almeno nella sua versione elettrificata) e non si trasferirà in Polonia come, invece, annunciato in passato da Marchionne. La Panda mild hybrid non era mai stata citata espressamente dal gruppo prima dell’annuncio di questa settimana.

Il “piano Marchionne” prevedeva una completa elettrificazione per Maserati, Alfa Romeo e Jeep (necessaria anche per via della volontà di dire addio al diesel). Al momento, in tempi brevi, è confermato l’arrivo dell’ibrido per i modelli compatti di Melfi e Pomigliano d’Arco (Compass, Renegade, 500X, C-SUV Alfa Romeo e Panda) mentre per le versioni elettrificate di Giulia e Stelvio e dei tre modelli Maserati (Quattroporte, Ghibli e Levante) ci sarà ancora da attendere.

Alfa Romeo a trazione anteriore?

Cambio di direzione, invece, per quanto riguarda Alfa Romeo. Come già annunciato da Marchionne, il marchio italiano produrrà un SUV compatto di segmento C che, a differenza di quanto si ipotizzava, non sarà realizzato su di una versione accorciata della piattaforma Giorgio ma sulla piattaforma della Jeep Compass. Il modello utilizzerà la stessa soluzione ibrida della Compass e verrà prodotto a Pomigliano d’Arco.

Alfa Romeo C-Suv

Ricordiamo che, in passato, Marchionne ed altri dirigenti FCA avevano più volte sottolineato che per il futuro di Alfa Romeo ci sarebbe stata solo la trazione posteriore e la trazione integrale. Il nuovo C-SUV, invece, sarà basato su di una piattaforma a trazione anteriore ma potrebbe essere proposto esclusivamente con trazione integrale.

Poche informazioni sulle supercar del futuro

Il “piano Marchionne” prevedeva il lancio di diverse supercar come l’Alfa Romeo GTV, coupé ibrida su base Giulia, e l’Alfa Romeo 8C, vera e propria supercar in grado di diventare il simbolo dell’essenza sportiva del marchio. In cantiere c’era anche la Maserati Alfieri.

Al momento, non ci sono informazioni su questi progetti. Per il futuro si parla dell’avvio della produzione di un nuovo modello a Modena ma non vi sono ulteriori dettagli sul progetto. Probabilmente, il “Piano Italia” di Manley prevede di concentrare le risorse sui modelli ad elevati volumi di vendita per poi passare alla produzione delle varie supercar Alfa Romeo e Maserati.  Ne sapremo di più in futuro.

I grandi assenti: Alfa Romeo E-SUV e Fiat 500 Giardiniera

Nei mesi scorsi, il progetto dell’Alfa Romeo E-SUV era considerato come il primo passo del nuovo piano di crescita di Alfa Romeo. Molte indiscrezioni, infatti, davano al progetto priorità assoluta ed ipotizzavano un inizio della produzione (a Mirafiori) già per il 2019. Il nuovo maxi SUV di Alfa Romeo è il grande assente del “Piano Italia” di Manley ed al momento non vi sono informazioni concrete in merito ad un possibile inizio della produzione.

Ricordiamo che nei mesi scorsi Marchionne confermò in modo esplicito l’avvio della produzione dell’E-SUV Alfa Romeo e del D-SUV Maserati. Il SUV entry level di Maserati è stato confermato ufficialmente e sarà prodotto a Cassino. Il progetto a marchio Alfa Romeo, invece, è ancora avvolto dal mistero.

Da valutare anche il progetto della Fiat 500 Giardiniera, una versione 5 porte della 500 che, sino a poche settimane fa, era considerata quasi pronta al debutto. La nuova versione della 500 potrebbe essere destinata ad uno degli impianti di produzione di FCA situati al di fuori dell’Italia. Anche in questo caso, ne sapremo di più nel corso delle prossime settimane.

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