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Stellantis Belvidere: negli USA ancora dubbi sul futuro dello stabilimento

Per Belvidere in molti pensano che Stellantis stia aspettando di capire chi sarà il prossimo Presidente USA

Stellantis Belvidere

Solo pochi mesi fa, sembrava che lo stabilimento di Belvidere fosse salvo con la costruzione di un impianto di batterie da 3 miliardi di dollari nelle vicinanze. Stellantis e il sindacato United Auto Workers avevano concordato una data per la riapertura, con l’obiettivo di avviare la produzione di un pickup di medie dimensioni nel 2027. L’amministrazione Biden aveva destinato 335 milioni di dollari al progetto, mentre lo stato dell’Illinois era pronto a offrire i propri incentivi.

Per Belvidere in molti pensano che Stellantis stia aspettando di capire chi sarà il prossimo Presidente USA

Lo scorso anno il presidente Joe Biden ha addirittura visitato la città per promuovere l’accordo di riapertura e ne ha parlato nel suo discorso sullo stato dell’Unione questa primavera, suggerendo che il ritorno dello stabilimento rappresentasse un ritorno più ampio del settore manifatturiero e della classe media in America.

Ora, mentre Stellantis affronta crescenti tensioni per il forte calo delle vendite di auto in America e i tagli alla produzione in altri stabilimenti statunitensi, il sindacato minaccia la casa automobilistica con uno sciopero nazionale già a ottobre per i ritardi relativi alla ripresa dei lavori ai Belvidere. I funzionari della UAW affermano di essere preoccupati che Stellantis potrebbe non riaprire mai lo stabilimento, che fino a cinque anni fa impiegava circa 5.000 persone, nonostante l’azienda affermi di rimanere impegnata. Affermano che se Stellantis non rispetta il suo impegno a Belvidere, forse l’azienda non proseguirà con gli investimenti in altri stabilimenti.

Stellantis afferma di essere impegnata a riaprire Belvidere alla fine, ma che i tempi non sono ancora maturi a causa delle condizioni di mercato. Afferma che il sindacato non può legalmente scioperare per la questione. Un portavoce dell’azienda ha rifiutato di rispondere a diverse domande che richiedevano ulteriori dettagli sul ritardo, inclusa l’idea che l’azienda potrebbe voler sospendere fino a dopo le elezioni. Infatti secondo alcuni il gruppo automobilistico è in attesa di conoscere il nome del prossimo presidente degli Stati Uniti per capire che tipo di strategia portare avanti.

Jeep Cherokee Belvidere

L’azienda non ha iniziato i lavori di ristrutturazione della fabbrica di Belvidere, anche se il contratto con la UAW prevede l’apertura di un grande magazzino di ricambi quest’anno, e di operazioni di stampaggio l’anno prossimo, prima del lancio previsto del nuovo pickup nel 2027. Nel frattempo nell’area vicina alla fabbrica l’indotto soffre moltissimo. La chiusura dell’impianto ha danneggiato le attività commerciali locali, dai ristoranti ai concessionari di automobili tutte fortemente dipendenti da un gruppo locale di lavoratori dell’auto ben pagati.