Stellantis ha evitato una crisi come quella di Volkswagen grazie alle scelte impopolari. A sostenerlo è stato Carlos Tavares, l’amministratore delegato del gruppo italofrancese. Lo ha fatto nel corso dell’inaugurazione dei nuovi uffici della divisione commerciale Pro One a Mirafiori.
Le dichiarazioni in questione arrivano in un momento molto particolare per il settore automobilistico europeo. Ovvero mentre Volkswagen vive il peggior momento della sua storia, tanto da minacciare la chiusura di alcuni stabilimenti e BMW è costretta a ridimensionare le previsioni sugli utili a causa della contrazione del mercato cinese e della consegna di una partita di sistemi frenanti difettosi da parte di Continental.
Il difficile momento dell’automotive in Europa
Carlos Tavares ha deciso di togliersi qualche sassolino dalle scarpe? Almeno questa è l’impressione che si ricava leggendo le dichiarazioni rilasciate nell’occasione. Parole che vanno ad unirsi a quelle rilasciate per affermare l’assurdità di chiedere un posticipo in relazione agli obiettivi sulle emissioni posti dall’UE in vista del prossimo anno.
Proprio in relazione al rinvio chiesto da ACEA, per evitare multe miliardarie, queste sono le parole rilasciate dal numero uno di Stellantis: “Sono contrario a posticipare l’entrata in vigore delle nuove regole. Sono anni che sappiamo che il prossimo anno sarebbero stati imposti limiti più severi e abbiamo lavorato sodo per farci trovare pronti. L’Unione Europea ha delineato un quadro all’interno del quale i costruttori di auto si devono muovere per competere tra di loro in modo leale. Cambiare le carte a pochi mesi dal semaforo verde di questa nuova sfida non è corretto”.
Parole che sembrano fatte apposta per ingraziarsi quella Unione Europea che per molte case automobilistiche sta diventando una sorta di bestia nera. A renderla tale una sorta di fanatismo ideologico che potrebbe risolversi in un vero e proprio disastro a livello occupazionale.
Carlos Tavares: siamo in piedi grazie alle decisioni impopolari
Tavares ha poi proseguito ricordando, in maniera poco elegante, quanto sta accadendo alla Volkswagen. Il marchio di Wolfsburg si trova infatti nel pieno di una crisi tale da metterne in pericolo addirittura l’esistenza. Una tempesta perfetta evocata un anno fa dalla sindacalista di origini italiane Daniela Cavallo, cui ora si cerca di reagire tagliando a tutto spiano.
Sul tema, il CEO di Stellantis ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Nel passato recente abbiamo preso molte decisioni impopolari. Siamo stati duramente criticati per questo. Ma l’unico motivo per cui abbiamo agito in un certo modo è stato per evitare di fare la fine di Volkswagen. E, per ora almeno, siamo riusciti a evitare misure tanto drastiche”.
Occorre vedere se saranno d’accordo i tanti lavoratori ancora in cassa integrazione a Mirafiori e i loro rappresentanti sindacali. La FIOM, ad esempio, non è stata tenera al riguardo, affermando che Stellantis ha letteralmente devastato lo storico stabilimento simbolo dell’industrializzazione in Italia. E ad essa andrebbero aggiunti i malumori di molte aziende dell’indotto, anch’esse costrette ad una vita di stenti riconducibili al gruppo italofrancese. Tanto da guardare con sempre maggior favore all’arrivo di qualche produttore cinese in Italia, che potrebbe dargli nuovo slancio.
Occorre concentrare gli sforzi per restare in vita
Tavares ha poi affrontato la questione della transizione energetica. Ha infatti affermato: “Ho 4 nipoti che hanno tra i 6 e i 12 anni. Ho un lavoro da fare anche per loro: Stellantis deve diventare carbon neutral entro il 2038. L’Unione Europea ci ha chiesto di ridurre le emissioni e ha fissato delle tappe di questo cammino. Nel 2025 arriveranno nuove regole. Le mie auto sono pronte, i miei uomini sono pronti e le nostre fabbriche sono pronte. Perché posticipare? Il riscaldamento globale non è più un problema? In questo momento metà del Portogallo sta bruciando”.
Il numero uno del gruppo italofrancese ha poi affermato che le decisioni sulla transizione ecologica sono state prese dall’Unione Europea nell’intento di rendere possibile ai consumatori la disponibilità dei migliori prodotti possibili. E che in Stellantis si opera tutti i giorni per farglieli avere.
Su questa strada non si può quindi tornare indietro. Tavares ha quindi affermato, al proposito: “Non si può avere paura l’industria automobilistica è in una sorta di survival mode: siamo oltre la paura. Non possiamo lamentarci, non possiamo esitare, dobbiamo concentrare gli sforzi per restare in vita. Per restare in vita serve raggiungere la parità di costo tra le auto elettriche e le auto termiche, ma qui si apre un altro capitolo. Operiamo in una regione geografica animata dal caos ed è difficile fare previsioni. I governi hanno deciso di ridurre gli incentivi all’acquisto e questo frena il mercato”. Naturalmente neanche una parola sul versante delle retribuzioni, la cui esiguità mina alla base la possibilità di vendere auto elettriche al momento fuori dalla portata delle classi popolari.
Mirafiori, secondo Carlos Tavares sarebbe in salute
Infine, Tavares ha affrontato il discorso relativo alla situazione dell’industria automobilistica in Italia. Nel farlo, ha parlato di Maserati, la casa che proprio nei giorni passati si è ritrovata nell’occhio del ciclone a causa delle mail inviate agli operai di Mirafiori invitandoli ad acquistare le proprie vetture.
Queste le parole rilasciate in merito alla Casa del Tridente: “Con Maserati abbiamo le auto giuste e abbiamo le tecnologie giuste. Possiamo offrire auto sportive di lusso termiche o 100% elettriche”. La domanda che sorge spontanea a questo punto è la seguente: perché allora le auto non si vendono? La risposta di Tavares è secca: colpa del marketing: “Abbiamo migliorato molto anche sul fronte della qualità, ma ora dobbiamo lavorare sul marketing. Mancano prospect e lead, dobbiamo raggiungere potenziali clienti e trasmettere il giusto messaggio per il giusto posizionamento”.
Travolto dall’entusiasmo, il CEO di Stellantis afferma poi che non solo le linee GranTurismo e GranCabrio di Mirafiori funzionano bene, ma che addirittura tutte le attività dello storico stabilimento starebbero andando bene. Queste le parole da lui pronunciate, al proposito: “In realtà, a Mirafiori tutte le attività sono in salute. Dall’economia circolare alla produzione di cambi per powertrain ibridi alla rinnovata unità Pro One per i veicoli commerciali. Però non ho la sfera di cristallo e non so cosa ci riserva il futuro. L’unica cosa è lavorare al meglio e fare le scelte giuste per difendere Stellantis e le persone che in Stellantis lavorano”.
Persone che, però, al momento si ritrovano in gran numero con uno stipendio ridotto e temono di finire in mezzo alla strada a causa di licenziamenti che non sembrano un’ipotesi di scuola. Esattamente come i lavoratori di quella Volkswagen attaccata da Tavares.