Il mondo del cinema si è spesso intrecciato con quello dell’auto. A volte sul set, altre volte fuori dal campo di ripresa. Un legame di questo tipo si creò più volte fra la DS19 e alcuni personaggi famosi, che scelsero il modello come vettura personale. Fra loro, anche Audrey Hepburn.
La leggendaria attrice britannica, icona di classe ed eleganza, orientò i suoi gusti a quattro ruote verso questa creatura del “double chevron“, coniugando così due nomi che marcarono profondamente lo stile e le mode del ‘900. Per l’acquisto dell’esemplare si rivolse, nel 1962, a una concessionaria di Roma, città che la vide protagonista di memorabili riprese a bordo di una Vespa, nel film “Vacanze romane” del 1953, che le valse il Premio Oscar come Migliore Attrice.
Nella foto di apertura, scattata da Ezio Vitale, possiamo ammirare la diva d’oltremanica a bordo della sua DS19, in compagnia di Antony Perkins, al Festival del Cinema di Taormina del 1962. Audrey Hepburn scelse l’allestimento Prestige, che fece vestire in tinta nera. Questa versione luxury e di rappresentanza fu svelata al Salone di Parigi del 1958.
Fra le sue caratteristiche salienti, oltre all’allestimento sfarzoso dell’abitacolo, anche il divisorio per garantire la privacy dei passeggeri posteriori. Sull’esemplare da lei commissionato, la mitica attrice fece istallare uno speciale autoradio i cui comandi erano azionabili comodamente dai posti dietro.
Nel 1963, fu ancora ripresa sul sedile posteriore di una DS19, ma sul set del film Sciarada, con accanto un certo Cary Grant, anch’egli vittima del fascino della vettura del “double chevron”. Quest’ultima sfoggia una carrozzeria di grande impatto scenico, che cattura gli sguardi, con le note della sua spiccata personalità stilistica. I progettisti, nel lavoro, oltre che dalla ricerca estetica, furono guidati dagli aspetti funzionali, in primis dall’efficienza aerodinamica, per ottenere il miglior Cx della categoria. Fra le chicche meccaniche, un ruolo di primo piano, spetta alle sospensioni oleopneumatiche ideate da Magès.