Stellantis starebbe portando avanti in questi giorni una revisione che coinvolge le agenzie creative che gestiscono i suoi marchi Dodge, Ram, Chrysler, Alfa Romeo e Fiat negli Stati Uniti. Questo è quanto riportano alcune fonti americane vicine al gruppo industriale. Queste revisioni, presumibilmente guidate dal dipartimento acquisti dell’azienda, arrivano in un momento evidentemente di “crisi”. È un momento in cui Stellantis sta attuando rigorosi piani di riduzione dei costi. Al contempo, il gruppo sta cercando di affrontare il calo delle vendite e la perdita di quote di mercato.
Le agenzie attualmente incaricate e che gestiscono alcune operazioni dei marchi sono, dunque, sotto la lente d’ingrandimento del marchio. “È una procedura di routine sottoporre le nostre agenzie a revisioni quando il momento lo richiede”, ha spiegato Raj Register, Chief Marketing Officer di Stellantis Stati Uniti, in una dichiarazione. “Non siamo legati a un modello in cui un’unica agenzia gestisce tutto. Preferiamo dare alle agenzie la possibilità di presentare proposte creative per i vari marchi negli Stati Uniti”.
Register è entrata in Stellantis all’inizio di quest’estate, dopo una lunga carriera in Ford. Ha preso il posto di Marissa Hunter, che ha lasciato l’azienda, proprio mentre Stellantis riorganizzava il reparto marketing. Adesso le aree di marketing tradizionale, social media, media digitali, sito web, analisi e operazioni a pagamento risultano unite.
In termini di investimenti pubblicitari, i cinque marchi in fase di revisione ricevono un budget molto inferiore rispetto a Jeep, che ha ottenuto 170 milioni di dollari in spese pubblicitarie misurate nei primi due trimestri dell’anno, e un totale di 271 milioni di dollari per tutto il 2023. Ram segue con 124 milioni di dollari nella prima metà del 2024, mentre Dodge ha ricevuto 32 milioni, Chrysler 6 milioni, Alfa Romeo 3 milioni e Fiat appena 2 milioni.
Il gruppo Stellantis ha visto un drastico calo delle vendite nella maggior parte dei suoi marchi. Si registra un crollo del 21% nel secondo trimestre e del 16% nella prima metà dell’anno negli Stati Uniti. Questo declino si inserisce in un contesto di numerose dimissioni tra i vertici aziendali. Inoltre, Stellantis ha dovuto affrontare pesanti critiche da parte del sindacato United Auto Workers (UAW) per i tagli al personale. Intanto i concessionari hanno espresso insoddisfazione per decisioni aziendali a breve termine nel 2023, definite “avventate”