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La Fiat Ritmo prototipo usata da Enzo Ferrari: storia in video

Il Drake, negli spostamenti quotidiani, non amava farsi notare troppo, ma un po’ di grinta la cercava.

Fiat Ritmo
Screen shot da video YT ClassicP55

In passato ci siamo occupati della Mini, delle Peugeot e dell’Alfa Romeo 164 di Enzo Ferrari. Oggi è il turno di un’altra vettura senza “cavallino rampante” usata dal Commendatore per le sue trasferte quotidiane. Si tratta di una Fiat Ritmo, ovviamente unica, come il suo destinatario. Non nacque, però, in questa veste.

Riavvolgiamo un attimo il nastro, per partire dall’inizio. Questo esemplare fu un regalo di Gianni Agnelli. La cosa non stupisce, per la genuina ammirazione dell’avvocato nei suoi confronti. Il campionario delle modifiche prese forma quando il fondatore della casa di Maranello fece notare all’autista Dino Tagliazucchi di non aver apprezzato il sorpasso “patito” al semaforo ad opera di un Volkswagen: “Noi che facciamo le macchine più veloci del mondo non ci dobbiamo far passare avanti da una Golf”.

Enzo Ferrari
Foto Ferrari

Come racconta l’attuale proprietario della “nostra” Fiat Ritmo, nel video di ClassicP55, al rientro in fabbrica, l’uomo di fiducia del Drake, addetto alla guida dei suoi veicoli, chiamò la direzione della Fiat per segnalare il disappunto. A Torino decisero di riprendere in carico l’auto, per sottoporla a una cura rinvigorente Abarth, con sostituzione del motore, portato a 2 litri di cilindrata. Altre modifiche furono eseguite per gli adattamenti funzionali e strutturali. L’estetica subì pochi cambiamenti, perché Enzo Ferrari non voleva dare troppo nell’occhio.

Nacque così la Fiat Ritmo 85 S Prototipo. Era una 85, pesantemente modificata sotto la pelle, con l’unità propulsiva della 130 TC Abarth. Aveva 5 porte ed era priva di simboli dello Scorpione, non voluti sul suo mezzo personale dal destinatario del cadeau di Gianni Agnelli. L’auto fu immatricolata il 22 novembre 1982 e rinunciò molto presto al motore da 1.5 litri di cilindrata con cui, inizialmente, era equipaggiata. Con lei, Enzo Ferrari si muoveva (quasi) in incognito, sapendo di poter contare sulla grinta necessari all’occorrenza.

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