In occasione dell’incontro con i sindacati italiani, FCA ha confermato la produzione della Fiat 500 Elettrica. La variante a zero emissioni della 500 sarà prodotta nello stabilimento di Mirafiori a partire dal 2020. In attesa del debutto di questo nuovo modello, che probabilmente sarà venduto in diversi mercati extra-europei, FCA ha confermato l’arrivo della cassa integrazione straordinaria per Mirafiori.
Il provvedimento coinvolgerà 2.445 lavoratori di Mirafiori a cui si aggiungeranno altri 800 lavoratori in arrivo da Grugliasco. La sospensione dal lavoro seguirà un sistema di rotazione specifico. La cassa integrazione straordinaria arriverà a Mirafiori a partire dal prossimo 31 dicembre 2018 e continuerà sino al successivo 29 dicembre 2019.
Si tratta, quindi, di un anno intero di cassa integrazione che rappresenterà, di fatto, un anno di transizione per lo stabilimento piemontese che continuerà a produrre il Maserati Levante, seguendo le richieste del mercato internazionale per il SUV. Dal 2020, quindi, Mirafiori entrerà in una nuova fase con l’avvio della produzione della 500 Elettrica che, come detto, dovrebbe raggiungere tanti mercati internazionali mettendo, quindi, insieme dei volumi di vendita sufficienti, anche in considerazione della crescente richiesta di auto a zero emissioni.
La nuova 500 Elettrica nascerà da una piattaforma inedita pensata per i modelli elettrici. Dalla stessa base potrebbero nascere anche altri modelli anche se, almeno per il momento, FCA non ha fatto trasparire alcuna informazioni sui progetti futuri. Ricordiamo che anche l’Alfa Romeo E-SUV dovrebbe entrare in produzione a Mirafiori. Il SUV di fascia alta della casa italiana è uno dei grandi assenti del Piano Italia di Manley e, almeno per il momento, è da considerarsi come un progetto in standby.
Ecco quanto dichiarato, in un comunicato ufficiale, dalla FIM Torino in merito al nuovo provvedimento di cassa integrazione straordinaria per lo stabilimento di Mirafiori: “Siamo in piena linearità di un percorso che è finalizzato, con i nuovi modelli, a rilanciare Mirafiori evitando licenziamenti. Si farà anche ricorso a uscite incentivate e volontarie ma anche questo è già stato concordato ad aprile, anche dalla Fiom” Secondo la FIM Torino, lo stabilimento di Mirafiori ha “la capacità sindacale, professionale e produttiva di accogliere ancora ulteriori modelli”.
18 Commenti
Lascia il tuo commento, condividi il tuo pensiero