In un recente articolo pubblicato su Fortune, Frank B. Rhodes Jr., pronipote del fondatore di Chrysler, Walter P. Chrysler, ha espresso serie preoccupazioni riguardo al futuro dei marchi Chrysler e Dodge sotto la gestione di Stellantis. Rhodes, che si è sempre mostrato come un sostenitore informale del marchio Chrysler, sottolinea i passaggi fondamentali che, secondo lui, sono necessari per evitare il declino di questi brand storici. In particolare, Rhodes si concentra sulla transizione verso un futuro interamente elettrico che Stellantis sta promuovendo per questi marchi automobilistici americani iconici.
Frank B. Rhodes Jr. ha espresso serie preoccupazioni riguardo al futuro dei marchi Chrysler e Dodge
Rhodes evidenzia come una delle sue principali preoccupazioni sia l’enfasi di Stellantis sui veicoli completamente elettrici (EV) per i marchi Chrysler e Dodge. Mentre Stellantis sta lavorando per trasformare la propria gamma in linea con la mobilità sostenibile, Rhodes ritiene che questa spinta verso l’elettrificazione totale sia prematura. Egli osserva che molte altre case automobilistiche stanno optando per una transizione graduale, concentrandosi su veicoli elettrici ibridi (HEV), in risposta all’adozione più lenta degli EV, causata da fattori come i costi elevati, la limitata infrastruttura di ricarica e vari inconvenienti.
Rhodes sottolinea che, sebbene Chrysler abbia introdotto una versione ibrida plug-in (PHEV) del minivan Pacifica, il marchio sembra essere focalizzato esclusivamente su un futuro elettrico, una strategia che, secondo lui, potrebbe compromettere la sua sopravvivenza. Secondo Rhodes, il vero problema di Chrysler risiede nella sua gamma di prodotti ormai stagnante. Il marchio non ha introdotto nuovi modelli dal lancio della Chrysler Pacifica nel 2017, trovandosi così in difficoltà nel mantenere la propria competitività.
Benché siano stati presentati concept promettenti, come la Chrysler Airflow, nessuno di questi è mai stato realizzato, portando a perdere importanti opportunità di mercato. Rhodes sottolinea che “Chrysler, un tempo celebre per la sua innovazione e potenza ingegneristica, negli ultimi due decenni è diventata un’azienda che segue le tendenze invece di crearle.”
Sebbene Dodge sia stata un po’ più attiva di Chrysler, Rhodes vede ancora dei problemi nell’approccio di Stellantis. Il marchio Dodge offre sia versioni con motore a combustione interna (ICE) che elettriche dei suoi nuovi modelli, ma Rhodes avverte che spingere troppo rapidamente verso l’elettrico potrebbe alienare la sua base di clienti principale. “Gli acquirenti di Dodge sono stati tradizionalmente appassionati di muscoli e prestazioni americane… la spinta a una transizione troppo rapida rischia di allontanare i clienti fedeli”, spiega Rhodes.
Dodge ha costruito una forte identità attorno alle muscle car e alle prestazioni, ma la sua dipendenza dai modelli elettrici potrebbe non essere in linea con ciò che molti dei suoi fan americani desiderano. Rhodes suggerisce che Dodge dovrebbe diversificare la sua gamma offrendo veicoli più piccoli e più accessibili con motori turbocompressi. Propone inoltre di costruire la Dodge Hornet in Nord America per abbassare i costi e attrarre nuovi acquirenti.
Rhodes critica la gestione di Stellantis e le priorità impostate dal CEO Carlos Tavares, evidenziando un’eccessiva attenzione al taglio dei costi e all’outsourcing. Questo, secondo lui, ha avuto conseguenze negative, come fabbriche in cattive condizioni, vendite stagnanti e veicoli obsoleti nelle concessionarie. Rhodes sottolinea che i consumatori americani preferiscono acquistare veicoli progettati e costruiti negli Stati Uniti, ma la dipendenza di Stellantis dall’outsourcing ha danneggiato la qualità e l’appeal di Chrysler e Dodge nel loro mercato di riferimento. “Stellantis continua a proporre prodotti con prezzi troppo elevati in un contesto di alti tassi d’interesse, mentre la qualità di costruzione, compromessa dalle pratiche di outsourcing, lascia molto a desiderare” critica Rhodes.
Secondo Rhodes, i due famosi brand americani necessitano di una leadership che comprenda a fondo il mercato automobilistico statunitense e la passione dei suoi appassionati. Egli propone che Tim Kuniskis, l’ex CEO di Dodge e Ram recentemente ritiratosi, potrebbe essere la persona giusta per guidare la rinascita di questi marchi, a condizione che Stellantis gli dia la libertà di agire senza vincoli aziendali. “Stellantis ha bisogno di una leadership che conosca il mercato automobilistico americano dal punto di vista di un vero appassionato, qualcuno in grado di valorizzare l’eredità di Chrysler e Dodge e creare veicoli che rispondano davvero alle esigenze dei clienti qui”, afferma Rhodes.