Moody’s ha confermato i rating Baa1 (una classificazione, questa, che descrive “adeguate possibilità di pagamento degli interessi del rimborso del capitale”, ma con la possibilità che questo possa essere influenzabile da “fattori esogeni”) e (P)P-2 per Stellantis. Al contempo ha rivisto l’outlook da stabile a negativo.
Ricordando che Moody’s è una società privata con sede a New York che esegue ricerche finanziarie e analisi sulle attività di imprese commerciali e statali, ricerche internazionalmente seguite e conosciute come uno dei principali riferimenti per il mercato azionario (ma non solo), la notizia è l’ennesima conferma di un trend preoccupante.
Tale decisione, il cambio della valutazione su Stellantis, è stata presa a causa della previsione di un significativo “cash burn” (letteralmente il consumo di cassa) nel secondo semestre del 2024, a seguito della comunicazione sui profitti recentemente emesso dal management, il quale prevede un recupero delle performance operative solo a partire dal prossimo anno.
Moody’s ha sottolineato che la solida liquidità di Stellantis rappresenta un’importante riserva finanziaria per affrontare questa fase critica. Le aspettative di miglioramento delle performance operative e del flusso di cassa libero nel 2025 restano, dunque, molto credibili.
L’agenzia di raiting ha inoltre ricordato che il profit warning di Stellantis suggerisce margini molto ridotti, prossimi allo zero, per il secondo semestre del 2024, insieme a un notevole assorbimento di risorse finanziarie.
Per quanto riguarda l’anno fiscale 2024, Moody’s prevede un calo dei ricavi di Stellantis, con una significativa riduzione del margine EBITA (anche questo un dato, nello specifico un indicatore finanziario relativo alla capacità di un’azienda di generare i flussi di cassa). Tale margine è stato rettificato e potrebbe scendere intorno al 4%. Tuttavia, per il 2025 è atteso un forte recupero delle vendite, soprattutto grazie alla ripresa delle spedizioni negli Stati Uniti, anche se i ricavi potrebbero rimanere inferiori rispetto ai livelli del 2023.