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Stellantis: cresce il malcontento per l’affidabilità del motore 1.5 BlueHDi

Il 1.5 BlueHDi è stato presentato nel 2017; un’unità ora ereditata da Stellantis, con cui deve purtroppo fare i conti

1.5 BlueHDi

In casa Stellantis i propulsori ereditati dalla gamma di unità endotermiche di casa PSA stanno ponendo in essere tutta una serie di problematiche tecniche che, già da tempo, sono sfociate in un generale malcontento da parte della clientela. Parliamo delle ormai note problematiche che coinvolgono i propulsori 1.2 PureTech e sempre più anche il 1.5 BlueHDi; quest’ultimo è infatti interessato da sempre più diffuse rotture, o giochi, della catena che collega i due alberi a camme nelle unità Euro 6d prodotte a partire dal 31 dicembre del 2019. Va verso questa direzione l’apertura di un Gruppo Facebook che conta già oltre 6.000 iscritti, ovvero proprietari di veicoli sui quali è installata questa unità che hanno quindi dovuto fare i conti con le citate problematiche al propulsore da 1.5 litri di cilindrata.

Il 1.5 BlueHDi è stato presentato nel 2017 e rappresenta l’ultimo propulsore alimentato a diesel sviluppato in casa PSA; un’unità ora ereditata da Stellantis, con cui deve purtroppo fare i conti. L’unità era stata proposta sotto il cofano del restyling della seconda generazione della Peugeot 308, così come sulla DS 7 Crossback. La volontà di PSA era quella di realizzare un propulsore in grado di garantire emissioni inferiori rispetto a quelle prodotte dal 1.6 BlueHDi, ovvero il propulsore diesel che lo aveva preceduto. Tuttavia, rispetto a quest’ultimo, ha cominciato a presentare più di qualche problema in tema di affidabilità: oltre ai tanti problemi legati al serbatoio dell’AdBlue, ha introdotto più di qualche problema ulteriore che può condurre fino alla rottura dell’unità propulsiva.

L’unità 1.5 BlueHDi si aggiunge ai reclami che sta sopportando Stellantis in questo periodo

Nella serie di importanti reclami e problematiche che coinvolgono Stellantis in quest’ultimo periodo (leggi appunto 1.2 PureTech e scandalo Airbag Takata), ora si inserisce a gamba tesa anche un malcontento che vede al centro proprio l’unità diesel 1.5 BlueHDi. Una situazione di cui forse si parla ancora poco, rispetto a ciò che è accaduto col 1.2 PureTech a benzina.

1.5 BlueHDi

La problematica principale che coinvolge il 1.5 BlueHDi, ora a disposizione di alcuni modelli di marchi francesi di casa Stellantis, è quella relativa a una catena installata nella parte alta del propulsore e responsabile del corretto funzionamento dei due alberi a camme. Questa catena può allentarsi introducendo un pericoloso gioco che può quindi sfociare in una rottura dell’elemento nei casi più gravi. A partire dal febbraio dell’anno scorso Stellantis è intervenuta applicando una modifica strutturale, aumentando lo spessore della catena utilizzata da 7 millimetri a 8 millimetri. In questo modo sembra che i propulsori prodotti a partire da questa data siano esentati dalle problematiche descritte fin qui. Allo stesso tempo Stellantis ha pure consigliato l’utilizzo di una nuova tipologia di olio motore da utilizzare sul “suo” 1.5 BlueHDi a partire dalla primavera di quest’anno; tuttavia l’ampia diffusione di propulsori come il 1.2 PureTech e appunto il 1.5 BlueHDi dice che il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA difficilmente ha finito di confrontarsi con i suoi clienti più scontenti.

Continuano però i guasti meccanici che coinvolgono il 1.5 BlueHDi

La serie di guasti che coinvolge il 1.5 BlueHDi ex PSA prosegue comunque sui propulsori realizzati prima del febbraio 2023, quelli che appunto non sono stati interessati dall’intervento proposto da Stellantis. I proprietari di veicoli interessati da tali problematiche hanno anche dato vita a un Gruppo Facebook per unire le forze nell’ottica di mettere a punto una possibile azione comune.

1.5 BlueHDi

Secondo i francesi de L’Argus, il Gruppo Stellantis ha previsto un’assunzione di responsabilità completa per i guasti che coinvolgono i veicoli dei suoi marchi che adottano il 1.5 BlueHDi con meno di cinque anni di vita sulle spalle o meno di 150.000 chilometri percorsi. Va detto però che secondo le prime stime, molti utenti che hanno registrato le note problematiche non soddisfano i requisiti proposti dal Gruppo e quindi non potranno beneficiare delle agevolazioni proposte da Stellantis in tal senso. Sono quindi molti gli utenti che hanno espresso malumori di diversa tipologia in virtù di risposte, provenienti dai diversi costruttori, che ricercavano in manutenzioni e tagliandi improbabili la causa delle problematiche riscontrate sul 1.5 BlueHDi.

Sul Gruppo Facebook si legge anche di una pseudo campagna di richiamo che coinvolge veicoli Peugeot o Citroën/DS che installano questa unità. Pare non si tratti di una vera e propria campagna di richiamo visto che come riportano i francesi de L’Automobile Magazine parliamo di “un aggiornamento preventivo”. Secondo quanto si legge sulla testata francese Stellantis sta lavorando a “uno studio sul comportamento di un componente del 1.5 BlueHDi”. Di conseguenza si tratta di una campagna con finalità di analisi: verrà praticata una “registrazione audio” della catena degli alberi a camme, se il chilometraggio della vettura è inferiore a 120.000 chilometri percorsi, o la sostituzione del kit catena se sono stati percorsi più di 120.000 chilometri. Allo stesso modo la nota interna specifica anche che “questa campagna verrà interrotta non appena il volume di ricambi prelevato per l’analisi sarà sufficiente”, si legge ancora su L’Automobile Magazine. In ogni caso il malcontento nell’utenza interessata non accenna a diminuire e una delle motivazioni poste alle spalle della nascita del Gruppo Facebook, dedicato alla problematica, sarebbe quella di puntare a un’azione legale collettiva.