Stellantis sta espandendo il suo impianto di produzione di pick-up in Messico, considerandolo una sorta di “valvola di sicurezza” per la produzione negli Stati Uniti. Tale impianto del gruppo industriale potrebbe raggiungere la “massima capacità” nel prossimo futuro. Lo ha affermato Christine Feuell, CEO di Chrysler, durante un evento Reuters a Detroit.
Intervistata sul motivo per cui questa capacità produttiva aggiuntiva non è stata implementata negli Stati Uniti e se l’espansione in Messico fosse una strategia per ridurre i costi in risposta al nuovo accordo con il sindacato United Auto Workers (UAW), Feuell ha negato che si tratti di un’azione legata al piano necessario di contenimento delle spese.
“Lo stabilimento di Saltillo è già specializzato nella gestione di operazioni complesse e produce pick-up da tempo”, ha spiegato Feuell. L’espansione in Messico, d’altronde, ha alimentato dubbi sul futuro della produzione del Ram 1500, attualmente realizzato a Sterling Heights, vicino a Detroit.
Anche se Stellantis non sta ancora producendo Ram 1500 a Saltillo, Feuell non ha escluso che potrebbe accadere in futuro, ma ha rifiutato di confermare le voci secondo cui la casa automobilistica stia aumentando la capacità produttiva presso Saltillo proprio per questo scopo. Questi piani sono sotto attenta osservazione, soprattutto in un momento delicato in cui si prevede che il sindacato UAW stia preparando un possibile sciopero nazionale contro Stellantis, accusando l’azienda di non aver rispettato gli impegni contrattuali.
Stellantis si trova inoltre in una fase di transizione significativa. Il CEO Carlos Tavares impegnato a contrastare il calo delle vendite e dei profitti in Nord America, in vista del suo addio previsto nel 2026. In merito alla crisi diffusa nei profitti del gruppo, Feuell ha sottolineato che il futuro di Chrysler è ben delineato: “Chrysler ha una strategia solida e ben finanziata per lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie”