Comincia a non sembrare più una clamorosa novità il sorpasso in questo o in quel mercato da parte di alcuni marchi cinesi, che si tratti di un segmento specifico o di un dato globale. In questo caso parliamo del mese di ottobre che ha visto un notevole sviluppo nel mercato automobilistico del Regno Unito, con segnali di grande crescita.
Questo mercato, il secondo più importante nel Vecchio continente, si è rivelato particolarmente felice per i produttori cinesi di auto elettriche, un segno evidente che il panorama del settore sta cambiando rapidamente.
Tra i marchi che si sono distinti ci sono Omoda, che ha registrato 870 immatricolazioni, e BYD, che con 780 vendite ha visto una crescita impressionante del 326% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. A soffrire la corsa di questi marchi, tra la proposta sul mercato e la disponibilità di concessionari crescente, c’è Fiat.
Il marchio italiano da sempre un brand minoritario in Regno Unito, mai protagonista del mercato per la verità, ha visto una contrazione delle vendite, con una riduzione del 27%, nonostante il mercato in generale abbia subito una flessione del 4,8%. Le sue immatricolazioni si sono attestate a quota 779. Una in meno di BYD, certo, ma con decisamente molti anni in più di storia e presenza.
Tale situazione risulta interessante per alcune ragioni che sottolineano una tendenza preoccupante. I produttori europei e statunitensi, quindi anche Fiat, devono “ricordarsi” di dazi e regolamentazioni più severe sui veicoli cinesi, ma il Regno Unito ha deciso di non seguire la stessa strada, permettendo ai marchi cinesi di offrire prezzi più competitivi sul mercato. Inoltre, secondo il mandato ZEV (Zero Emission Vehicle), con la quota obbligatoria del 22% di vendite di veicoli elettrici, le case automobilistiche devono fare sconti aggressivi, anche se spesso insostenibili per le grandi case.
BYD, Omoda, e Leapmotor, in tale contesto di mercato, stanno facendo progressi significativi. Tornando al gruppo Stellantis, che include Fiat, non resta che chiedere un supporto al governo britannico per affrontare le sfide della transizione elettrica. Tra i gli altri marchi, Peugeot ha visto un incremento delle vendite, mentre Vauxhall (la Opel britannica) ha subito una contrazione, superata da MG per la prima volta.