Nel corso della storia sono state plasmate varie auto davvero esuberanti. La Opel 260 CV appartiene sicuramente alla specie. Anche se sconosciuta al grande pubblico, questa vettura ha lasciato un segno nella storia. La sua nascita risale a 110 anni fa.
Nel 2024 si celebra l’importante ricorrenza anagrafica, che permette di lanciare uno sguardo sulle caratteristiche salienti del modello, soprannominato il “Mostro Verde“, per il tenore delle sue cifre energetiche e prestazionali, oltre che per la sua tinta.
La Opel 260 CV era destinata alla corse, dove seppe mettersi in luce, con risultati di grande rilievo. Cuore pulsante di questa gigantesca “belva” della casa tedesca era un motore a 4 cilindri da 12.3 litri di cilindrata, con alesaggio e corsa di 125 e 250 mm. Quanto basta a farne, probabilmente, l’auto da gara di maggior cubatura mai realizzata.
Grazie alle 4 valvole in testa per ciascun cilindro e alla distribuzione bialbero, questa vettura esprimeva un livello tecnologico non comune sul piano propulsivo. La potenza messa al servizio delle performance era di ben 260 CV, come riportato sulla sigla dell’auto, a 2.900 giri al minuto. Con tanti purosangue sotto il cofano, la creatura tedesca poteva spingersi fino ai 228 km/h di velocità massima. L’energia giungeva al suolo, sulle ruote posteriori, col supporto di un cambio a 4 marce. Facile intuire la sua forza dinamica.
La Opel 260 CV fu il risultato di un processo creativo e realizzativo molto costoso. Il facoltoso committente Carl Jörns spese non meno di 90 mila marchi dell’epoca per assicurarsi l’esemplare: una vera fortuna. Negli anni riuscì però a rientrare dalla spesa, grazie alle oltre 200 vittorie conseguite sui campi di gara, che gli fruttarono cospicui premi in denaro.
Dopo la pausa agonistica della Prima Guerra Mondiale, il “Mostro Verde”, tornò all’opera nel 1922, con lo stesso driver al volante, vincendo per tre anni consecutivi la popolare corsa cittadina sull’isola danese di Fanö, insieme a numerose altre gare. Oggi si trova presso il garage Opel Classic di Rüsselsheim, dove si ritaglia il suo spazio di visibilità e di interesse, anche sul piano storico e culturale. La Opel 260 CV versa in splendida forma, grazie all’accurato restauro della vettura, eseguito tra il 1998 e il 2001.