FCA prende ufficialmente posizione sulla nuova “Ecotassa”, proposta dall’Esecutivo ed attualmente al vaglio del Parlamento che deve approvare la nuova Legge di Bilancio. Il nuovo sistema di bonus-malus legato al valore delle emissioni di CO2, unico parametro preso in considerazione, andrà a sfavorire notevolmente le vendite dei modelli con emissioni superiori ai 110 grammi al chilometro.
Il gruppo FCA, tramite una lettera inviata agli enti locali piemontesi (comune di Torino e Regione) da Pietro Gorlier, nuovo responsabile dell’area EMEA, ha chiarito la sua posizione sul nuovo provvedimento “avvertendo” le forze politiche che il nuovo sistema potrebbe mettere in serio rischio il “Piano Italia” annunciato dallo stesso Gorlier e dall’amministratore delegato Manley a fine novembre.
Il nuovo piano industriale di FCA per gli stabilimenti italiani prevede oltre 5 miliardi di investimenti nei siti di produzione del nostro Paese e l’arrivo di ben 13 nuovi modelli che andranno ad espandere la gamma del gruppo ed, in particolare, a rinnovare e potenziare l’offerta di Alfa Romeo, Maserati, Jeep e, in parte, di Fiat.
Il piano, in particolare, coinvolge gli stabilimenti di Melfi (con l’avvio della produzione della Compass e della Renegade ibrida), Pomigliano d’Arco (con il C-SUV Alfa Romeo e la Panda mild hybrid), Mirafiori (con la 500 Elettrica) e Cassino (con il nuovo D-SUV Maserati e le versioni ibride di Giulia e Stelvio). Si tratta, di fatto, di un enorme piano di investimenti che, in appena tre anni, permetterà, sulla carta, di incrementare notevolmente la produzione nel nostro Paese raggiungendo, almeno in alcuni casi la piena occupazione in diversi stabilimenti del gruppo.
Secondo il punto di vista di Gorlier “Il sistema di bonus-malus inciderà significativamente sulla dinamica del mercato, in una fase di transizione del settore estremamente delicata, modificando le assunzioni alla base del nostro piano industriale”
Lo scenario disegnato da Gorlier appare decisamente negativo. Secondo il responsabile dell’area EMEA di FCA, infatti, in questi giorni “lo scenario è stato significativamente modificato da interventi sul mercato dell’auto in discussione all’interno della legge di Bilancio, che a nostro avviso alternano l’intero quadro d’azione all’interno del quale il piano per l’Italia era stato delineato”
E’ importante sottolineare che il nuovo piano industriale di FCA per l’Italia coinvolge solo in parte l’ibrido e l’elettrico. Progetti come la Fiat 500 Elettrica sono, infatti, pensati per una commercializzazione internazionale e, probabilmente, anche per l’esportazione al di fuori dell’Europa e, quindi, potrebbero essere toccati solo in minima parte dall’Ecotassa.
Il nuovo provvedimento, invece, potrebbe creare non pochi problemi al gruppo FCA che registrerebbe un significativo calo di vendite per modelli potenzialmente ad alti volumi di vendita come la Jeep Compass, la Jeep Renegade ed i modelli di casa Alfa Romeo come il nuovo C-SUV.
Gorlier ha aggiunto che “se tale intervento fosse confermato fino dal 2019 si renderà necessario un esame approfondito dell’impatto della manovra e un aggiornamento del piano annunciato“. FCA non prenderà parte all’incontro con gli enti locali piemontesi in programma domani in quanto, come specifica il responsabile dell’area EMEA, non potrà confermare gli impegni annunciati con il “Piano Italia” presentato ai sindacati lo scorso mese di novembre.
Da notare, inoltre, che Gorlier ha specificato che l’azienda, al momento, non può presentare alcun piano alternativo a quello annunciato un paio di settimane fa. Il nuovo scenario economico in Italia potrebbe, quindi, portare ad una completa rinuncia a buona parte degli investimenti per gli stabilimenti del nostro Paese. Il gruppo potrebbe, di conseguenza, dirottare le risorse economiche previste per l’Italia verso altri stabilimenti (europei o extra-europei) modificando, a tempo indeterminato, gli obiettivi per il mercato italiano ed europeo.
E’ chiaro che, per ora, è necessario capire quali saranno le mosse delle forze di Governo. L’iter legislativo del provvedimento è ancora abbastanza lungo e la norma potrebbe subire modifiche significative nel corso dei prossimi giorni. Nel frattempo, il gruppo FCA, come sottolinea Gorlier, resterà alla finestra valutando l’impatto del provvedimento (nella sua forma definitiva) sugli investimenti in programma e, nel caso, andando a modificare gli impegni presi con i sindacati lo scorso 29 novembre al termine dell’atteso incontro che i rappresentati dei lavoratori del gruppo attendevano da mesi.
Per gli stabilimenti del nostro Paese, la rinuncia agli investimenti, o anche solo a parte di essi, da parte di FCA potrebbe tradursi in un vero e proprio disastro con migliaia di posti di lavoro a rischio (considerando anche l’enorme indotto collegato ai vari siti di produzione del gruppo). Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.
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