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FCA: il parere dei sindacati dopo la presa di posizione sull’Ecotassa

Continuano le polemiche sull’Ecotassa

Nella giornata di ieri, il gruppo FCA, tramite una lettera inviata alle istituzioni piemontesi da Pietro Gorlier, responsabile dell’area EMEA, ha chiarito la sua posizione sulla nuova Ecotassa studiata dal Governo per incentivare la vendita di modelli a basse emissioni di CO2 (la soglia iniziale è di 110 grammi al chilometro) a discapito di tutti gli altri modelli più “inquinanti”.

I diversi rappresentati sindacali, che aspettavano l’incontro di oggi tra FCA e gli enti locali piemontesi per entrare nei dettagli del Piano Italia per gli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco, hanno criticato le dichiarazioni di FCA che, ricordiamo, ha annunciato che, in caso di approvazione del provvedimento, dovrà rivalutare il piano industriale per gli stabilimenti italiani che prevede un investimento da 5 miliardi di Euro nel corso dei prossimi 3 anni.

Secondo Edi Lazzi, segretario provinciale torinese della Fiom, il gruppo FCA “decide di tenere in ostaggio Torino per polemizzare con il governo e ha un atteggiamento di poco rispetto nei confronti delle istituzioni locali e dei lavoratori” Per il segretario Uilm di Torino Dario Basso la scelta di FCA di disertare l’incontro con le istituzioni locali è da ritenersi “un’assenza giustificata” 

Secondo il sindacalista, infatti, sarà importante valutare il provvedimento finale relativo all’Ecotassa in quanto “un’eventuale penalizzazione di alcuni modelli a vantaggio di altri avrebbe impatti negativi sull’industria automobilistica italiana. Il comparto non è ancora attrezzato per affrontare il “salto” tecnologico verso l’elettrificazione e l’ibridazione dei propulsori”. Per Basso, scegliere di penalizzare il comparto dell’industria italiana automotive in questo momento rappresenta, da parte delle forze politiche, una “mossa autolesionista”

Claudio Chiarle, segretario Fim, si schiera dalla parte di FCA sottolineando gli aspetti negativi del provvedimento proposto dal Movimento 5 Stelle “Dicono che Fca ha fatto uno sgarbo al territorio, ma il M5s ha fatto uno sgarbo al Paese, al suo futuro industriale, a 80 mila famiglie dei lavoratori. Basta con scelte inutili e sbagliate come l’ecotassa sul diesel che sono ancora una fetta di mercato preponderante in Italia”

Da notare anche la posizione del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo:Chiediamo di eliminare quella norma che rischia di far compromettere tutto il piano industriale di Fca” Secondo il rappresentate Uil, la norma rischia di mettere in discussione un settore con 200 mila addetti nel nostro Paese. Ricordiamo che contro il provvedimento, oltre al gruppo FCA e diversi esponenti sindacali, si sono schierati anche Anfia, Unrae e Federauto che hanno sottolineato i rischi per i livelli occupazionali del settore automotive italiano.

Al momento, ricordiamo, il provvedimento sull’Ecotassa non è ancora giunto alla fine dell’iter parlamentare e, nel corso dei prossimi giorni, potrebbe subire significative modifiche (anche per via delle forte polemiche suscitate e del parere contrario di tutti i protagonisti del settore auto). Resta chiaro che, per ora, il “Piano Italia” di FCA, annunciato a fine novembre, resta in standby. Non sappiamo se questa situazione potrà rallentare, in qualche modo, l’avvio della produzione dei nuovi modelli annunciati dal nuovo piano industriale. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti sulla questione.

Fonte1, Fonte2

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