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Il Centro Storico Fiat riaprirà entro fine anno, sotto la gestione del MAUTO

Il Centro Storico Fiat ospita una collezione di automobili di notevole interesse, una trentina di vetture come la prima Fiat 3½ HP del 1899

Centro Storico Fiat

Sembrano allontanarsi le nubi di quella che sembrava una possibile definitiva chiusura per il Centro Storico Fiat di via Chiabrera, a Torino. Chiuso durante la Pandemia e mai più riaperto, se non durante un’apertura straordinaria dello scorso luglio per celebrare il centenario del record della “Mefistofele”, venne inaugurato nel 1963 presso l’edificio liberty che rappresentava il primo ampliamento delle Officine Fiat di Corso Dante del 1907: la stessa sede che diede i natali al costruttore torinese.

Oggi il Centro Storico Fiat ospita una collezione di automobili di notevole interesse, una trentina di vetture come la iconica prima Fiat 3½ HP del 1899 o, appunto, la Mefistofele che nel 1924 riuscì a battere il record di velocità mondiale assoluto. Non mancano una 8V, il prototipo di utilitaria 700 e anche il primo trattore Fiat 702 del 1919, la Littorina, l’autocarro 18BL e l’iconico caccia G91 dell’ingegnere Giuseppe Gabrielli.

Quella che aveva tutti i crismi di una definitiva chiusura sembra invece destinata a conoscere la parola fine, dal momento che il Centro Storico Fiat dovrebbe riaprire già entro la fine di quest’anno. Al centro della definitiva e apprezzata riapertura ci sarebbe un vero e proprio accordo che Stellantis ha siglato col MAUTO, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. In ragione dell’accordo col MAUTO, il Centro Storico Fiat dovrebbe far parte di un polo culturale internazionale dell’automobile; ciò porterebbe all’introduzione, ad esempio, di biglietti cumulativi e a un percorso storico ancora più ricco e appetibile.

La riapertura del Centro Storico Fiat passa dall’accordo col MAUTO e da un restyling completo

Come accennato, la nuova riapertura del Centro Storico Fiat passa da un accordo col MAUTO che prevede anche la possibilità di visitare entrambi i luoghi sfruttando biglietti cumulativi. È perlomeno questo quanto annunciato da Davide Grasso, nuovo Chief Heritage Officer di Stellantis ed ex CEO di Maserati, durante l’inaugurazione della mostra dedicata ai 125 anni di storia a marchio Fiat presentata al MAUTO.

Oltre a questioni di natura strettamente burocratica, il progetto di riapertura del Centro Storico passa pure da un vero e proprio restyling della struttura che lo ospita. L’edificio Liberty, sede del Centro Storico Fiat, è infatti vincolato dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e sarà gestito dal MAUTO per consentire le visite a cominciare da piccoli gruppi di visitatori. A confermare le intenzioni è stato il presidente del MAUTO stesso, Benedetto Camerana, il quale ha ammesso che il Centro Storico comincerà a far parte del circuito di visite del Museo dell’Automobile aprendo, in una prima fase, per piccoli gruppi; bisognerà poi sistemare alcune cose, come “la rimessa a punto degli accessi secondo le nuove norme sulla sicurezza” ha aggiunto, e tra un paio di mesi sarà resa libera la fruizione a tutti i visitatori anche se non accompagnati da guide dedicate.

Verranno poi ulteriormente valorizzati gli attuali spazi espositivi puntando su una nuova grafica, su pannelli espositivi rivisti e su un allestimento più contemporaneo. Come riportato da La Stampa, il presidente Camerana ha anche aggiunto che il progetto di restyling rispetterà il progetto di ristrutturazione del 1999 voluto da Fiat per il suo primo centenario.

Diventerà un punto di riferimento

La rinascita del Centro Storico Fiat insiste nella volontà di renderlo un vero e proprio luogo di riferimento per la storia dell’auto, contribuendo anche a mettere a punto un polo espositivo di notevole interesse per il capoluogo piemontese. In questo contesto Stellantis mira a mettere in pratica una strategia “di sviluppo e valorizzazione culturale” per la collezione a marchio Fiat ospitata dal Centro Storico. Per fare ciò sarà avviato un fitto programma di eventi e sviluppate attività di studio e ricerca che permetteranno di interagire con le università e gli enti di ricerca; verrà quindi coinvolto un pubblico sempre più ampio e variegato e saranno potenziate le attività di comunicazione.

L’attuale percorso di visita del Centro Storico permette di conoscere non solo automobili a marchio Fiat, ma anche frigoriferi, lavatrici, motori per navi, biciclette oltre che la ricostruzione di alcuni stabilimenti che hanno fatto la storia del costruttore. Lo stesso edificio che ospita il Centro Storico Fiat è anche sede dell’archivio aziendale, che è possibile consultare solo su appuntamento, dove trovano posto oltre 7.000 metri lineari di documenti cartacei, 5.000 fra volumi e riviste di settore, 400.000 disegni tecnici e oltre 6 milioni di immagini accanto a 200 ore di filmati storici.