Tagli dei costi a tutto spiano, una necessità che il gruppo industriale ha già mostrato essere decisamente prioritaria. I risultati del 2024, per una fetta consistente dei 14 marchi di Stellantis, hanno deluso le previsioni della dirigenza. A forza di tagliare, però, le conseguenze su alcuni “dettagli” non tardano a farsi sentire.
Stellantis, andando nel dettaglio, sta adottando una strategia che mira a ridurre i costi trasferendo lo sviluppo software in paesi dove la manodopera è meno cara, come India, Marocco e Romania.
Secondo fonti aziendali, per i veicoli commerciali il software è sviluppato da subappaltatori, come CapGemini, in queste aree. La serie di passaggi su questo fronte tecnologico, però, rischia i compromettere il risultato del prodotto per il consumatore. Il processo necessita di un successivo debug (messa a punto, letteralmente) in Francia, aumentando il rischio di errori.
Tale modello di globalizzazione, necessaria per un colosso come Stellantis, comporta sfide significative, tra cui una comunicazione inefficiente e un’inadeguata trasmissione di competenze tra i team occidentali e quelli offshore, portando a ritardi e a un potenziale caos operativo.
Se questi problemi non sembrano sufficienti a prospettare problematiche del software, un altro aspetto critico è la pressione sui tempi di ricerca e sviluppo. La spinta per accelerare l’implementazione delle nuove tecnologie compromette spesso la qualità del software. Ciò genera errori da correggere nelle fasi finali della produzione, con un impatto negativo su costi e sulle tempistiche, dalla produzione alle consegne al cliente.
Yves Bonnefont, responsabile dell’unità software di Stellantis, guida la riorganizzazione del dipartimento, cercando di sviluppare un sistema che soddisfi i requisiti dei vari marchi del gruppo, mantenendo i costi contenuti. Secondo un’analisi interna, l’unico modo per risparmiare nella programmazione sarebbe spostare il lavoro in paesi a basso costo. Questo approccio ricorda le scelte fatte da Boeing un decennio fa, con risultati decisamente discutibili in termini di qualità e ritardi.
Le difficoltà di Stellantis si sono viste recentemente con il caso della Citroen e-C3, il cui software è stato completato in ritardo, causando problemi funzionali segnalati dai clienti e dai media. La fretta di rispettare le scadenze dei sussidi ha portato a consegne anticipate, ma con un software incompleto che ha generato lamentele. Non è facile bilanciare efficienza e qualità, ma in gioco c’è la fiducia (presente e soprattutto futura) da parte dei clienti.