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Ferrari 375 Plus in scala 1:8 celebra una vittoria di Maglioli a 70 anni di distanza

Onorare in tutte le dimensioni un capolavoro del genere è doveroso.

Ferrari 375 Plus
Foto da profilo Facebook Amalgam Collection

Nell’anno del suo 70° anniversario, la Ferrari 375 Plus del 1954 viene offerta alla tentazione dei potenziali acquirenti in una replica in scala 1:8 firmata dagli specialisti di Amalgam Collection. Anche in questo caso il modello non è per tutte le tasche. La richiesta, infatti, è di 19.995 euro, dilazionabili in quattro rate senza interessi che, però, non aprono le porte alle speranze di acquisto dei comuni mortali. Giusto che sia così, per un prodotto di altissimi contenuti qualitativi, orientato all’esclusività. Solo 199 gli esemplari previsti, per una tiratura limitata destinata a fare la gioia dei collezionisti.

La livrea scelta è quella dell’auto portata al successo da Umberto Maglioli alla Carrera Panamericana del mese di novembre del 1954. Incredibile la finezza dei dettagli, sapientemente riprodotti. Questo è stato reso possibile dall’uso dei progetti CAD creati dopo la scansione del modello originale. Un contributo ulteriore è giunto dall’uso di immagini di archivio e dei codici vernice forniti direttamente dalla casa di Maranello. Ogni replica in scala 1:8 nasce dalla maestria di un piccolo team di artigiani e prende forma in circa 400 ore di lavoro, sui 56 centimetri di lunghezza del prodotto. Nelle foto sembra quasi la “belva” emiliana in formato reale.

Ferrari 375 Plus
Foto da profilo Facebook Amalgam Collection

Con il successo della Ferrari 375 Plus di Maglioli alla Carrera Panamerica, gara conclusiva del Campionato Mondiale Sportscar 1954, la scuderia del “cavallino rampante” rafforzò ulteriormente il suo primato di classifica, dopo essersi aggiudicata matematicamente il titolo già nelle fasi precedenti della stagione. Una prova ulteriore della sua eccellenza ingegneristica. Questa vettura prese forma in sole 5 unità, che la rendono molto meno comune della mitica 250 GTO. Come dicevamo, sono passati 70 anni dal debutto del modello, che si offre allo sguardo con un look muscolare. A volerne la nascita fu Enzo Ferrari, per cercare di ripetere il trionfo iridato della stagione precedente. L’impresa andò in porto con successo.

I tratti stilistici furono definiti da Pininfarina, mentre Aurelio Lampredi sviluppò il corposo motore V12, da quasi cinque litri di cilindrata, con 330 cavalli al servizio delle performance. Una potenza notevole, specie tenendo conto del peso di soli 1030 chilogrammi. Facile intuire quanto fosse graffiante nei terreni agonistici. La velocità massima si spingeva oltre la soglia dei 280 km/h. Nel corso della stagione, l’unità propulsiva fu affinata, crescendo fino a 347 cavalli di potenza massima. Guardando le forme, si coglie il tenore di questo vigore energetico, anche nel modello in scala, che imita un esemplare da corsa dotato di questo step evolutivo.

Fonte | Amalgam Collection

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