Non è rarissimo imbattersi in un esemplare della specie all’asta, ma quando una Dino 246 GT si offre alla tentazione dei potenziali acquirenti, la cosa fa sempre notizia. Non stupisce, quindi, l’interesse per la vettura che nella giornata di giovedì 16 gennaio 2025 passerà sotto il martello del banditore di Mecum Auctions, nella sessione di vendita di Kissimmee (Florida). Si tratta di quella con telaio numero 03572. La sua nascita risale al 1972, quando uscì dagli stabilimenti Ferrari.
La “rossa” in esame giunge da una collezione, che ha impreziosito per anni. Dalle foto, le sue condizioni sembrerebbero ottime, ma per acquisti del genere non ci si può fidare delle sensazioni visive: bisogna fare tutti gli approfondimenti del caso, contando sulla collaborazione degli uomini di una casa d’aste così prestigiosa. Bassa la percorrenza accumulata nel tempo, pari a sole 42 mila miglia. Si vede che è stata usata pochissimo nel corso degli anni, per essere goduta maggiormente nella dimensione espositiva.
La carrozzeria di questa Dino 246 GT è verniciata in rosso chiaro e si combina bene con gli interni neri scelti dal committente iniziale. Superfluo dire che si tratta di una splendida coupé. Questa è, senza ombra di dubbio, una delle Ferrari più sensuali di sempre, anche se non porta il “cavallino rampante” sul cofano. Amarne i lineamenti è un fatto naturale, per il fascino dello stile Pininfarina, che si respira a pieni polmoni. Dire che si tratti di un’opera d’arte non è un abuso linguistico, ma aderisce perfettamente alla realtà.
Completata il 21 marzo del 1972, la Dino 246 GT di cui ci stiamo occupando fu consegnata nuova a Chinetti-Garthwaite Imports di Paoli, Pennsylvania. In tempi recenti è stata sottoposta a un restauro, completato nel 2018. Ora è pronta a regalare momenti emozionanti a chi staccherà l’assegno d’acquisto.
Non si hanno al momento stime degli esperti, ma non ci vuole molto a capire che il prezzo di aggiudicazione sarà nell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro. Sicuramente il modello non è accessibile ai comuni mortali, costretti ad accontentarsi della dimensione onirica, per fortuna a costo zero, anche se con impulsi meno intensi ed appaganti sul piano emotivo. La dotazione dell’esemplare messo all’asta comprende gli alzacristalli elettrici e l’aria condizionata.
Questa Ferrari senza “cavallino rampante” è una forte tentazione per chi può permettersi lo shopping, non solo per il valore storico e per lo splendore delle forme. Anche la meccanica regala infatti emozioni di ottima gamma. La Dino 246 GT, pur se meno esaltante della sorella scoperta, incanta sia da ferma che in movimento. Fra i suoi punti di forza l’ottima maneggevolezza, ma è l’intero pacchetto a brillare.
Come riferito in un’altra circostanza, qui Enzo Ferrari portò al debutto il motore posteriore su un’auto stradale col suo DNA. La scelta di un logo diverso servì anche a stemperare i rischi connessi a questa scelta e a un posizionamento di mercato diverso e più basso rispetto alle sorelle col simbolo di Baracca. Sotto il cofano motore pulsa un V6 da 2.4 litri di cilindrata, che eroga una potenza massima di 195 cavalli, sonoramente elargiti al piacere di chi sta a bordo e di chi assiste al suo passaggio, anche a grande distanza.
Il vigore energetico giunge al suolo mediante un cambio manuale a 5 rapporti, con la caratteristica griglia metallica di selezione, che tanto emoziona gli appassionati. Notevole il quadro prestazionale per il suo periodo storico, specie in relazione alla cubatura del modello, non esageratamente alta. La Dino 246 GT accelera da 0 a 100 km/h in 7.2 secondi ed è in grado di raggiungere una punta velocistica di 235 km/h. Tutto questo in un quadro adrenalinico più che appropriato.
Fonte | Mecum Auctions