Il gruppo industriale sta tentando, a fatica, di non perdere la fiducia dei lavoratori italiani, specie dopo i risultati relativi a ottobre e alle cattive notizie, nuove e permanenti, sugli stabilimenti nella Penisola. Le difficoltà che emergono per la produzione di Stellantis in Italia stanno interessando in modo sempre più preoccupante gli stabilimenti di Termoli e Cassino. Intanto, lo sappiamo bene, continuano le incertezze nel settore automobilistico in Europa, con Stellantis che non è la sola a soffrire questa transizione elettrica e la necessità di tagliare sulla produzione.
Stellantis ha comunicato ai sindacati l’attivazione della cassa integrazione per il periodo dal 16 al 22 dicembre presso lo stabilimento di Termoli, con un impatto sulle linee dei motori Gse e V6. La decisione sarebbe stata motivata dalla necessità di allineare la produzione alle attuali condizioni di mercato, queste direttamente portatrici delle scorse sospensioni produttive negli impianti di Pomigliano e Cassino.
Proprio lo stabilimento Stellantis di Cassino, però, subirà un nuovo stop produttivo, previsto per il solo 29 novembre, a causa della riduzione degli ordini e della necessità di adeguare il mix produttivo tra le diverse sedi Stellantis. Questo blocco avviene nell’ambito dell’accordo di solidarietà già in vigore fino al 31 dicembre.
Nonostante la complessità della situazione, Stellantis ha ribadito il proprio impegno a garantire la continuità delle attività nei propri stabilimenti italiani, pur sottolineando che il momento attuale richiede “decisioni difficili e una visione a lungo termine” per accompagnare l’azienda e i suoi lavoratori verso il futuro. Un futuro che già adesso, nel presente, sta facendo male, anzi malissimo a tantissime famiglie italiane.
L’ennesima richiesta di cassa integrazione ha alimentato preoccupazioni tra i sindacati e acceso il dibattito. Il Governo italiano, attraverso il Ministro Urso, ha più volte sollecitato Stellantis a presentare entro metà dicembre un piano dettagliato per il futuro degli impianti italiani, chiedendo “impegni concreti per evitare chiusure o licenziamenti collettivi”. Stellantis ha comunque rassicurato che non sono previste chiusure di stabilimenti in Italia, anche se, è evidente, la situazione resta delicata.