L’anno tumultuoso per Stellantis, anche sul versante a stelle e strisce, ha visto crisi, tagli e nuove strategie. La multinazionale che rappresenta 14 marchi, specie alcuni e cari agli statunitensi come iconici come Jeep, Dodge, Chrysler e Ram, sta affrontando una lenta e faticosa risalita. Dopo aver registrato nel primo semestre perdite significative, l’azienda ha intrapreso una drastica riduzione dei costi per fronteggiare le difficoltà.
Tra cambiamenti nel management e riduzioni o sospensioni della produzione di modelli, non sono mancati scontri e polemiche tra i sindacati e la politica, con critiche espresse in prima linea da Shawn Fain, presidente della United Auto Workers (UAW). La situazione si intreccia con le imminenti politiche della nuova amministrazione Trump, pronta a rivedere il credito d’imposta da 7.500 dollari per i veicoli elettrici introdotto dall’era Biden.
Mentre il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, si mostra ottimista, i lavoratori dell’azienda vivono un clima di incertezza. Durante una visita in Francia, Tavares ha ribadito la capacità dell’azienda di adattarsi ai cambiamenti politici globali e ha anticipato l’arrivo di una piattaforma “multi-energia” per pick-up, la STLA Frame, che è stata presentata ufficialmente al Los Angeles Auto Show.
Sul fronte interno, i tagli al personale stanno erodendo la fiducia dei dipendenti. Secondo il Detroit Times, oltre 3.750 lavoratori hanno subito i licenziamenti nelle sedi statunitensi di Stellantis. Tra questi, Kirk Hoddinott, un operaio della linea Jeep a Toledo, intervistato dalla testata giornalistica, si prepara a perdere il lavoro nel gennaio prossimo. Padre di tre figli, Hoddinott ha raccontato di un anno pieno di trasferimenti e instabilità, arrivando persino a perdere temporaneamente l’assicurazione sanitaria.
Anche al Warren Truck Plant, dove la produzione del Ram 1500 Classic è terminata, il clima è desolante. Eric Graham, presidente della sezione locale UAW, denuncia non solo il morale a terra ma anche problemi con i benefici promessi ai lavoratori, tra cui indennità di disoccupazione e assistenza sanitaria. Con una strategia di ridimensionamento e un panorama politico in continua evoluzione, il futuro di Stellantis resta incerto.