In questi giorni, si è parlato moltissimo di auto sui media nazionali a causa della volontà delle forze di governo di introdurre la famigerata “Ecotassa“, un sistema bonus-malus che, prendendo in considerazione esclusivamente le emissioni di CO2 in atmosfera, puntava a penalizzare l’acquisto di modelli inquinanti (tra cui figurano anche molti modelli “economici”) per incentivare l’acquisto di modelli a basso impatto ambientale (come le auto ibride, generalmente più costose).
Intervenuto al programma Mattino Cinque, il ministro Di Maio ha annunciato una netta marcia indietro rispetto a quanto era emerso nei giorni scorsi. Come confermato dal leader pentastellato: “Non ci sarà nessuna tassa sull’auto delle famiglie degli italiani né nuove né in uso. Sarà solo un ecobonus sulle auto elettriche, ibride e a metano, perché ci sono città ostaggio dell’inquinamento. Dobbiamo iniziare rivoluzione della mobilità in Italia”
Di Maio, per ora, non ha chiarito in che modo si cercherà di modificare la norma che, in questi giorni, è stata al centro di molte polemiche. Ricordiamo, infatti, che il gruppo FCA ha confermato che non potrà garantire l’esecuzione del Piano Italia, che prevede investimenti per 5 miliardi di Euro negli stabilimenti del nostro Paese, nel caso in cui l’Ecotassa dovesse essere approvata nella forma in cui è stata formulata per la prima volta e, quindi, con un sistema bonus-malus che penalizza moltissimi modelli del gruppo.
Anche i sindacati hanno lanciato un allarme sul provvedimento. Il rischio di perdere gli investimenti di FCA è, infatti, enorme ed un passo indietro del gruppo in Italia si tradurrebbe nella perdita di tantissimi posti di lavoro, sia negli stabilimenti di FCA stessa che nell’indotto che, di fatto, sta attraversando una fortissima crisi proprio a causa del calo di vendite del gruppo e dei modelli prodotti in Italia.
Ecotassa: due le soluzioni possibili
Al momento, sul tavolo ci sono due possibili soluzioni per l’Ecotassa. Chiarito che il sistema bonus-malus come pensato inizialmente sarà cancellato, le forze di governo dovranno scegliere tra due opzioni. In primo luogo, come vorrebbe la Lega, potremmo assistere alla cancellazione della norma ed all’introduzione di un sistema di eco-incentivi con l’obiettivo di sostenere le vendite dei modelli elettrici e, soprattutto, ibridi che, grazie al contributo statale, potrebbero raggiungere dei prezzi molto più competitivi.
Gli eco-incentivi potrebbero presentare un tetto ben definito con l’obiettivo di non favorire troppo chi punta ad acquistare un modello di lusso dal basso impatto ambientale. Al momento, in ogni caso, non sono ancora emerse informazioni precise in merito alle cifre del bonus ed alla soglia di emissioni sotto alla quale scatterebbe l’incentivo.
Una seconda opzione potrebbe essere rappresentata dall’introduzione di una tassa extra per chi acquista auto di lusso e sportive molto inquinanti. Questa soluzione andrebbe ad affiancarsi al Superbollo, introdotto dal Governo Monti, che ha rallentato notevolmente la vendite delle auto più potenti spingendo anche molti costruttori a realizzare varianti ad hoc per il modello italiano al fine di non superare i limiti di potenza dopo i quali scatta la tassa. Il Superbollo potrebbe anche essere riformato includendo, di fatto, l’Ecotassa e, quindi, aggiungendo anche il parametro dell’impatto ambientale nella valutazione completa della cifra extra da pagare per gli automobilisti.
Ricordiamo che l’Ecotassa prevedeva, nella sua prima formulazione un‘imposta aggiuntiva di 150 Euro per i modelli con emissioni di CO2 compresi tra 110 e 120 grammi al chilometro. Tale imposta saliva sino a 3.000 Euro in più per i modelli con più di 250 grammi di CO2 al chilometro. Ad esempio, con la struttura attuale della norma, una Fiat Panda 1.2 Pop costerebbe 300 Euro in più mentre una Fiat 500L Urban con motore 1.4 benzina costerebbe 1.000 Euro in più. Per un’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, invece, sarebbe necessaria una spesa extra di 2500 Euro.
Per ora non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti da parte delle forze politiche che, nel corso dei prossimi giorni, dovranno chiarire la situazione e dare una struttura definitiva all’Ecotassa (o all’Ecobonus). La norma dovrebbe essere pronta per l’inizio del nuovo anno. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.
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