Dopo una serie di dichiarazioni che avevano alimentato timori per il futuro, la direzione di Stellantis ha confermato all’inizio della settimana che non ci sono piani imminenti per la chiusura di impianti in Francia. Questa affermazione ha l’obiettivo di tranquillizzare i lavoratori, ma nonostante ciò, l’atmosfera nel settore automobilistico rimane tesa, a causa del marcato calo nella produzione che sta colpendo l’industria.
Stellantis ha confermato all’inizio della settimana che non ci sono piani imminenti per la chiusura di impianti in Francia
Nel corso di un incontro del comitato congiunto, incentrato sulla strategia a lungo termine del gruppo per i prossimi tre anni, Stellantis ha confermato con fermezza la sua volontà di mantenere attive le sue operazioni industriali presso i siti francesi fino al 2027. Questa dichiarazione è stata accolta positivamente dal sindacato CFE-CGC, che ha comunque sottolineato l’importanza di un supporto più consistente per facilitare la transizione verso la mobilità elettrica.
In particolare, il sindacato ha richiesto il mantenimento delle attività legate ai motori a combustione interna in Francia, una maggiore diversificazione della produzione, nonché investimenti aggiuntivi nel settore della ricerca e dello sviluppo, al fine di garantire la competitività e la sostenibilità a lungo termine dell’industria automobilistica francese.
A Poissy, nel dipartimento delle Yvelines, il futuro appare relativamente sicuro per il momento. I modelli SUV DS3 Crossback e Opel Mokka, ancora nel bel mezzo del loro ciclo di vita, dovrebbero continuare ad essere prodotti fino al 2029, grazie a un nuovo piano che prevede un ciclo produttivo quadriennale, secondo fonti interne all’azienda. Tuttavia, nonostante questa prospettiva, le linee di assemblaggio nello stabilimento non sono ancora state adattate per ospitare la produzione dei prossimi modelli elettrici di Stellantis, mentre, al contrario, le fabbriche in Spagna sono state recentemente rinnovate per questa stessa transizione.
Il sito di Douvrin, invece, sta affrontando le difficoltà legate alla transizione energetica. Questa fabbrica, che ha storicamente prodotto motori termici, sta vivendo un periodo di incertezze riguardo al suo futuro. Con l’orientamento dell’azienda verso l’elettrificazione, molti dei suoi lavoratori saranno progressivamente trasferiti verso lo stabilimento di batterie ACC, una joint venture con Stellantis. Tuttavia, non tutte le richieste di trasferimento sono state accettate: ben 50 domande sono state respinte da ACC, il che ha costretto Stellantis a cercare soluzioni alternative per questi dipendenti, mettendo ulteriormente in evidenza le sfide che la compagnia deve affrontare durante questa fase di transizione.
Nonostante l’assenza di chiusure ufficiali, l’attività industriale in Francia sta subendo un colpo significativo. Stellantis prevede che quest’anno la produzione nei suoi stabilimenti francesi scenderà a soli 605.000 veicoli, registrando un calo del 20% rispetto alle previsioni iniziali, che indicavano una produzione di 766.000 unità per il 2024. Questo forte abbassamento delle aspettative evidenzia le difficoltà che l’azienda sta affrontando nel suo principale mercato europeo.
Per cercare di rimediare a questa riduzione della produzione in Francia, Stellantis ha preso una decisione strategica che potrebbe almeno parzialmente compensare la situazione. L’azienda ha annunciato che la produzione del suo stabilimento di Luton, nel Regno Unito, che si occupa principalmente di veicoli commerciali, sarà trasferita nella fabbrica di Hordain, situata nel Nord della Francia. Questa mossa potrebbe rappresentare una soluzione utile per rilanciare l’attività in quest’ultima sede, ma al momento non sono stati forniti dettagli precisi su come avverrà il trasferimento e quale sarà l’impatto effettivo su entrambe le fabbriche.