Come al solito, le modifiche previste dal nuovo Codice della Strada stanno provocando accese discussioni e tante tirate ideologiche, a uso e consumo dei partiti di governo e opposizione. Se il governo Meloni lo ha naturalmente presentato come una grande conquista sulla via della sicurezza, le opposizioni lo hanno invece indicato come il solito monumento alla propaganda, confortate in questo dalla constatazione che soltanto il 3% degli automobilisti italiani ha meno di quei 20 punti che farebbero scattare la sospensione della patente. Ora, però, a sbarrare la strada al nuovo Codice della Strada potrebbe essere la Corte Costituzionale. Andiamo a vedere perché si stiano diffondendo indiscrezioni in tal senso nelle ultime ore.
Il nuovo Codice della Strada potrebbe essere dichiarato incostituzionale?
Nel corso delle ultime ora hanno iniziato a diffondersi indiscrezioni che dovrebbero preoccupare non poco l’esecutivo, soprattutto dopo la bocciatura di un provvedimento che il centrodestra aveva presentato come qualificante, ovvero quello sull’autonomia differenziata.
Secondo le voci in questione, stavolta ad incappare nelle ire della Consulta potrebbe essere il nuovo Codice della Strada, reclamizzato da Matteo Salvini come una stangata ai danni degli automobilisti indisciplinati. In particolare, a renderlo esorbitante rispetto al dettato costituzionale sarebbe l’eliminazione dell’accertamento dello stato di alterazione psico-fisica ai fini del reato di guida sotto effetto di stupefacenti.
Ad affrontare la questione è stato l’avvocato Angelo Greco, con uno dei suoi video su YouTube, in cui va ad analizzare la questione per cercare di fare effettiva chiarezza sul tema. Nella sua disamina, provvede infatti a spiegare che alcuni degli emendamenti proposti durante la discussione parlamentare che ha portato all’approvazione della nuova legge, sono stati trasformati in raccomandazioni nei confronti del governo. In particolare esortandolo ad apportare una serie di correttivi in sede di emanazione dei decreti legislativi e di attuazione.
Tra di essi c’è anche la non punibilità dei casi in cui un conducente utilizzi la cannabis per prescrizione medica. Un emendamento derivante dal fatto che ci sono persone costrette a fare uso di farmaci a base di cannabinoidi a fini terapeutici. Sanzionarli per una necessità sanitaria sarebbe, di conseguenza, quantomeno incongruo.
L’avvocato Greco, però, sottolinea come potrebbe essere sollevata la questione di costituzionalità delle norme sanzionatorie nei confronti di chi risulterà positivo ai nuovi test salivari. Ove ciò avvenga durante il ricorso contro un accertamento, il giudice incaricato di dirimere la controversia potrebbe decidere di rinviare gli atti alla Corte Costituzionale.
Incostituzionalità del Codice della strada: i precedenti
Lo stesso avvocato Greco, peraltro, ha provveduto a ricordare come già nel passato, più o meno recente, la stessa Corte Costituzionale abbia provveduto a dichiarare incostituzionale il Codice della Strada. Lo ha fatto, ad esempio, in merito alla legittimità di una norma collegata al sistema della patente a punti, la quale portava alla sottrazione automatica degli stessi al proprietario di un veicolo utilizzato da un soggetto diverso.
O, ancora, quando la Consulta ha indicato come obbligatoria la taratura periodica degli autovelox. Un pronunciamento grazie al quale è stato possibile sanare il difetto di una norma scritta male e tale da risultare in difetto dal punto di vista costituzionale nella sua formulazione originaria.
Più di recente la Corte ha poi provveduto a dichiarare illegittima la revoca della patente a danno di coloro che circolano su un veicolo sottoposto a fermo amministrativo. A provocare tale giudizio il fatto che la misura si configurava come sproporzionata e irragionevole rispetto alla gravità del comportamento sanzionato.
E proprio il principio di proporzionalità indicato in quest’ultimo caso, secondo Greco, potrebbe condurre all’incostituzionalità del nuovo Codice della strada. La sanzione approvata dall’esecutivo a carico di chi risulti positivo al test antidroga, pur essendo nel pieno proprie capacità, da intendersi come l’assenza di uno stato di alterazione psico-fisica, potrebbe essere bollata come illegittima.
A renderla tale il fatto che non andrebbe a sanzionare una condotta pericolosa, ma un fatto che non ha nulla a che vedere con la sicurezza stradale. Ovvero l’assunzione di sostanze psicotrope per fini terapeutici e non certo per il classico sballo.