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Citroën VISA Chrono n° 102: un restauro italiano a regola d’arte

La livrea corsaiola è una cartina di tornasole del suo temperamento più esuberante rispetto alle sorelle standard.

Citroën VISA Chrono

La Citroën VISA Chrono era la variante sportiva della nota utilitaria, pensata dalla casa francese per mettere un po’ di sale in corpo a questa vettura di segmento B. Il modello, nella prima serie, prese forma in soli 1000 esemplari, destinati al mercato domestico. Ad ispirare l’allestimento ci pensò la versione Trophée, nata in 200 unità per ottenere l’omologazione nel gruppo B dei rally. Rispetto alla sorella dall’indole racing era meno cattiva, ma ne imitava alcune personalizzazioni estetiche. Anche il cruscotto ottenne un look più corsaiolo.

L’arrivo in società della Citroën VISA Chrono avvenne il 24 marzo del 1982. Della sua dotazione di serie facevano parte anche i sedili profilati, i fendinebbia anteriori e i cerchi in lega leggera dipinti in Blanc Meije, come il corpo vettura.

Il compito della spinta era affidato a un motore a 4 cilindri in linea da 1360 centimetri cubi, in grado di sviluppare una potenza massima di 93 cavalli, su un peso di 850 chilogrammi. L’energia giungeva a terra sulle ruote anteriori, col supporto di una trasmissione a 5 rapporti. Per coprire il passaggio da 0 a 100 km/h bastavano 10.2 secondi, mentre la punta velocistica si attestava a quota 173 km/h. Un temperamento brioso, annunciato dalla livrea sportiva, coi colori della bandiera francese: strisce blu e rosse su fondo bianco.

Citroën VISA Chrono

In virtù del successo raccolto dalla prima serie, nel 1983 la Citroën VISA Chrono fu aggiornata, con la produzione di altri 1650 esemplari della specie, questa volta non destinati solo al mercato interno, ma offerti anche in altri bacini di sbocco, Italia compresa. Nel Belpaese finirono 400 esemplari di questa nuova sfornata, con i toni del nostro tricolore nelle bande laterali, frontali e posteriori. Un omaggio di uguale tenore prese forma nelle altre piazze commerciali di destinazione.

Per la nuova serie del modello, solo in Francia rimase il motore iniziale da 93 cavalli. Altrove si fece ricorso all’unità propulsiva della VISA GT, con potenza di 80 cavalli. La cifra scendeva a quota 72 in Svizzera, per le norme ambientali più restrittive in vigore nel suolo elvetico.

Fra i punti di forza della Citroën VISA Chrono, un posto di primo piano, in relazione all’indole del modello, va al piacere di guida che sapeva regalare. Il tutto senza incidere negativamente sul comfort tipico delle opere del “double chevron“. La combinazione piacque alla clientela italiana, che fece subito incetta dei 400 esemplari previsti per la nostra piazza. Purtroppo molti esemplari della specie sono stati rottamati nel corso degli anni, riducendo notevolmente la loro presenza sulle strade del Belpaese.

In un quadro del genere fa notizia il restauro altamente professionale di uno dei rari modelli rimasti, gestito da un grande esperto della materia: Moreno Tassinari. A recuperare la forma dei tempi migliori è stato l’esemplare numero 102 dello stock riservato all’Italia. Da nuova questa vettura fu consegnata a Ravenna, nel 1983. Dopo alcuni trasferimenti, in contesti geografici non meglio precisati, la Citroën VISA Chrono di cui ci stiamo occupando fece ritorno in Emilia Romagna. Era il mese di febbraio del 2015. Qui ha preso forma il meticoloso recupero della vettura, tornata ad offrirsi in forma splendente. Oggi questa piccola “belva” continua a regalare grandi dosi di divertimento a chi la possiede.