La versione moderna della C4 ha fatto il suo debutto sul mercato nel novembre del 2004, con l’intento di rinnovare e dare continuità alla tradizione della compatta Xsara, che faceva parte della gamma berlina del marchio. Caratterizzata da un design piuttosto tradizionale, la Citroen C4 rappresenta l’evoluzione di una lunga serie di modelli che affondano le radici negli anni ’60, con l’introduzione della AMI, seguita dalla GS, un’auto che si fece notare nel decennio successivo per il suo spirito innovativo e pratico.
Ecco quale potrebbe essere il design della futura Citroen C4
Nel corso degli anni, attraverso le sue diverse generazioni, la Citroen C4 ha cercato di ritagliarsi uno spazio importante nel mercato delle compatte, ma senza mai riuscire a emergere veramente dalla forte concorrenza delle rivali francesi, come la Peugeot 307 prima e la 308 poi, e la Renault Mégane. A differenza di altre auto del segmento, la C4 non ha mai puntato a diventare il punto di riferimento assoluto, come invece ha fatto la Volkswagen Golf, un modello che rappresenta da sempre il leader incontrastato di questa categoria.
Nel 2020, Citroën ha lanciato una nuova versione della Citroen C4, orientata maggiormente verso uno spirito SUV e caratterizzata da una doppia offerta, termica ed elettrica. L’offerta si è poi arricchita nel 2022 con una versione più lunga della vettura, la Citroën C4 X, che inizialmente non era destinata ai mercati europei. Questo approccio originale, sebbene degno di nota, non è bastato a riportare Citroën sotto i riflettori, poiché la vettura non ha saputo emergere dal panorama competitivo.
Citroën ha comunque ridotto le dimensioni e gli investimenti nella sua berlina compatta, scegliendo di basarla su una piattaforma tecnica derivata dalla Peugeot 208, piuttosto che sulla più costosa piattaforma della Peugeot 308. Questa scelta ha permesso di contenere i costi di produzione, rendendo la C4 un prodotto più accessibile.
Questo approccio economico continuerà anche con la futura generazione della Citroen C4, che sarà sostituita nel 2027. La nuova versione beneficerà del telaio STLA Smart, recentemente introdotto sulle nuove Citroën C3 e C3 Aircross, e la produzione non avverrà più in Europa, ma in Nord Africa, dove i costi di manodopera sono notevolmente più bassi. In particolare, la produzione sarà spostata nel sito industriale di Kénitra, in Marocco, che già assemblano la versione base della Peugeot 208 e il quadriciclo elettrico Citroën AMI.
Anche questa auto rientra nel piano di Stellantis per Citroen. Il gruppo automobilistico vuole rendere il brand francese una sorta di anti Dacia. Se Citroën e-C3 si trova in qualche modo a competere con la Dacia Spring, la versione termica della C3 che si confronta direttamente con modelli come la Sandero e la Sandero Stepway. La C3 Aircross di seconda generazione, un SUV urbano, si misura con la Dacia Duster, non solo per le sue dimensioni simili, ma anche per la capacità di carico inferiore di 7 posti rispetto alla Dacia Jogger, un aspetto che lo posiziona come un’alternativa più compatta ma altrettanto versatile.
Guardando al futuro, la nuova versione della Citroën C5 Aircross, prevista per il 2025, si confronterà direttamente con la Dacia Bigster. Naturalmente, non è che un marchio costruisca la propria strategia di prodotto esclusivamente in risposta ai movimenti dei concorrenti. Resta da capire quale sarà il ruolo per la nuova Citroen C4 il cui spazio sul mercato al momento appare piuttosto limitato, considerando l’evoluzione del mercato e le preferenze dei consumatori. Qui vi mostriamo un render del sito francese L’Automobile Magazine che immagina così la futura generazione del modello.